Il Corriere del Veneto. Quattro decessi al giorno, 134 in un mese: il Covid continua a lasciare una scia di dolore e lutti nella Marca. Sono 2.022 i trevigiani che hanno perso la vita a seguito dell’infezione da quando l’epidemia si è manifestata in tutta la sua violenza, nel febbraio del 2020. Tanti nonni, genitori, fratelli, amici che non sono sopravvissuti alle conseguenze del virus, alcuni già fragili e anziani, altri morti perché quella polmonite non ha lasciato scampo. Cinque sono le vittime registrate ieri negli ospedali dell’Usl 2: avevano fra 93 e 67 anni, quattro di loro avevano altre patologie che possono aver influito sul terribile decorso della malattia. Ma tre non erano vaccinati, non avevano la protezione dal virus e i medici, nonostante le cure prestate per giorni, non sono riusciti a salvarli.
L’azienda sanitaria ha elaborato anche uno studio sull’epidemia che valuta, fra le altre cose, la mortalità. La prima ondata era stata improvvisa, il virus entrato nei reparti più fragili (la geriatria di Treviso e le case di riposo) aveva causato 258 decessi fra febbraio e la fine di aprile, con un picco di 138 nel mese di aprile. Ma era solo l’inizio: lo scorso dicembre le vittime della pandemia Covid erano state 499. Nel mese di dicembre 2021 i morti sono stati 97, e questo grazie alla protezione che la campagna vaccinale ha messo a disposizione dei cittadini. Le case di riposo sono più al sicuro rispetto al passato, l’immunità della popolazione è elevata (è di quasi l’80% considerando anche i bambini dai 5 anni in su) e anche le terze dosi booster stanno raggiungendo molti cittadini.
La Marca, come il Veneto e l’Italia, ora fa i conti con la variante Omicron che comincia ad essere molto diffusa anche nell’Usl 2: al momento i campioni confermati sono circa il 50% del totale, ma l’Usl 2 ritiene che sia già predominante sulla Delta. «Si tratta di una variante del virus molto più contagiosa, con grande velocità, ma meno preoccupante dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri» puntualizza il direttore generale Francesco Benazzi. Sono più di trecento nelle strutture che accolgono pazienti Covid, ma l’anno scorso l’ondata invernale aveva registrato numeri doppi: 1.231 nel dicembre del 2020, 720 il mese scorso.
Anche ieri in provincia di Treviso sono stati superati i tremila contagi. Risultano quarantamila trevigiani attualmente positivi al Covid.