Spaccatura sul riparto dei compensi aggiuntivi 2021 dell’emergenza Covid. E’ quanto emerge dalla delibera con cui la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Manuela Lanzarin, ha quantificato la distribuzione dei 18 milioni di euro liquidati dal Governo e destinati al Veneto. Le rappresentanze della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria non hanno infatti condiviso l’idea di elargire i premi in base al numero dei dipendenti in campo, in quanto gli infermieri e gli operatori sociosanitari sono nettamente più numerosi e dunque drenano più fondi. Inoltre era stato rilevato come tali criteri non tenessero conto del diverso livello di responsabilità professionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari. Ma la Regione ha tirato dritto e confermato i riparti secondo i criteri annunciati. A ricevere più fondi, per entrambe le aree, saranno i dipendenti dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, seguiti da quelli dell’Ulss 3 Serenissima e dell’Ulss 6 Euganea
E’ stata pubblicata sul Bur n. 174 del 21 dicembre 2021 la delibera n. 1735 del 9 dicembre 2021 con cui la Giunta regionale ha approvato le Linee di indirizzo alle aziende ed enti del SSR per la remunerazione del personale del Comparto e della Dirigenza dell’Area Sanità impegnato in particolari condizioni di disagio lavorativo nell’emergenza Sars-Cov-2. Si tratta di benefici economici, aggiuntivi rispetto a quelli già riconosciuti nel 2020.
“A partire da settembre 2020 l’emergenza epidemiologica da Sars-Cov-2 ha nuovamente impegnato in modo rilevante i professionisti del Sistema Sanitario Regionale – si legge in delibera – con notevole impatto sulle loro condizioni di lavoro, in particolare di quelli impegnati nei reparti e servizi di assistenza ai pazienti affetti da Sars-Cov-2 e in attività collegate all’emergenza, elevando per gli stessi il disagio lavorativo”.
Allo stato attuale, prosegue, l’ammontare di risorse disponibili accantonate sul bilancio di Azienda Zero, per il riconoscimento di benefici economici aggiuntivi al personale del Comparto e della Dirigenza dell’Area Sanità impegnato nell’emergenza epidemiologica da Sars-Cov-2, è pari complessivamente ad euro 18.719.193.
Lo scorso ottobre gli uffici regionali avevano convocato due incontri con le organizzazioni sindacali del Comparto e della Dirigenza dell’Area Sanità, finalizzati, ricostruisce la Regione, “a condividere i criteri di ripartizione delle risorse tra le due aree contrattuali e tra le singole aziende e i criteri di destinazione dei benefici ai dipendenti”.
Ma mentre con le organizzazioni sindacali del Comparto era stato sottoscritto un verbale di confronto con il quale sono stati concordati gli indirizzi regionali in materia, scrive la Rgione, “la maggior parte delle organizzazioni sindacali della Dirigenza dell’Area Sanità non ha invece ritenuto di aderire alla proposta di sottoscrizione di analogo verbale di confronto, ritenendo che il proposto criterio proporzionale di ripartizione delle risorse tra l’Area del Comparto e la Dirigenza dell’Area Sanità, che fa riferimento al personale in servizio nelle stesse aree alla data del 31 marzo 2021, non tenesse conto del diverso livello di responsabilità professionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari”.
Considerazione non raccolta dalla Regione che ha tirato dritto e confermato, invece, “il predetto criterio di riparto, già condiviso con gli accordi del 2020, in considerazione del fatto che le risorse messe a disposizione sono finalizzate a ristorare lo stato di disagio conseguente alle condizioni di lavoro e alle misure organizzative adottate e a premiare il grande impegno lavorativo del personale, indipendentemente dall’area e dal profilo di appartenenza”.
Di conseguenza è stato stabilito di ripartire i fondi tra le diverse aziende sanitarie e ospedaliere per l’80% sulla base del personale in servizio al 31 marzo 2021 e per il 20% sulla base dell’incidenza dei ricoveri Covid registrati fra gennaio e aprile. I risultati dei calcoli dicono che agli infermieri e agli Oss andranno poco più di 15 milioni, mentre ai medici poco meno di 3 milioni. Per entrambe le categorie a ricevere più soldi saranno i dipendenti dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, seguiti da quelli dell’Ulss 3 Serenissima e dell’Ulss 6 Euganea.
Con riferimento alla Dirigenza dell’Area Sanità , evidenzia la Dgr, “le risorse saranno utilizzate prioritariamente per la remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario dovute al personale coinvolto nell’emergenza per l’effettuazione dei servizi di pronta disponibilità e per i servizi di guardia. Pertanto il fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro dovrà essere incrementato nella misura necessaria. Le risorse ancora disponibili, che saranno comunque attribuite al personale impegnato nelle attività correlate all’emergenza Sars-Cov-2, dovranno essere destinate al fondo per la retribuzione di risultato per essere poi ripartite, a titolo di premi correlati alla performance organizzativa o individuale, secondo le determinazioni della contrattazione integrativa”.
Negli allegati e il riparto dei fondi destinati al personale del Comparto (A) e della Dirigenza (B) nelle diverse Ulss.
Dgr_1735_21_AllegatoA_465468.pdf
Dgr_1735_21_AllegatoB_465468.pdf