Si estende l’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità che, dopo il Veronese, ora interessa anche la provincia di Padova e la Regione Lombardia. Il Centro di referenza per l’influenza aviaria dell’IzsVe alla data odierna ha confermato 64 focolai di Influenza aviaria HPAI H5 in Italia. Una sessantina sono in provincia di Verona, due focolai in altrettanti allevamenti della provincia di Padova, nelle zone di Este e Lozzo Atestino. Si tratta di un allevamento di tacchini da carne (circa 20mila capi) e di un allevamento di galline ovaiole (600.000 capi). Un altro focolaio era stato confermato nei giorni scorsi a Ostia. Nuovi allevamenti interessati nelle zona di protezione e sorveglianza anche in provincia di Verona dove i focolai confermati sono saliti ad oggi ad almeno 60. Ieri il Centro di referenza ha confermato la positività a virus influenza H5 ad alta patogenicità (HPAI) anche in un allevamento di tacchini da carne sito nel comune di San Gervaso Bresciano (Brescia). In allevamento sono presenti circa 14.500 capi distribuiti in 4 capannoni. Di fronte al rapido dilagare dell’epidemia cresce la preoccupazione delle autorità sanitarie e delle categorie economiche.
Ordinanza del Presidente della Regione Veneto n. 157 del 17 novembre 2021 – OGGETTO: Influenza Aviaria. Misure di restrizione dell’insorgenza di due focolai in provincia di Padova.
In una nota il Ministero della Salute esprime il timore di una propagazione della malattia verso est, in direzione della provincia di Padova, e verso ovest, in direzione della provincia di Mantova e studia un ampliamento delle dimensioni della ZUR e la messa a punto di ulteriori misure per accelerare lo spopolamento degli allevamenti nelle zone interessate e quindi ridurre la pressione biologica nelle stesse per arginare il più possibile la diffusione della malattia.
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