Il Pil è cresciuto dell’1,8% nel terzo trimestre, molto meno del previsto, perché le strozzature e la scarsità di materiali, attrezzature e manodopera hanno frenato l’economia. Il quarto trimestre rischia di registrare crescita zero, se non in negativo: oltre ai colli di bottiglia, con un ritardo medio degli ordini di otto mesi, potrebbe pesare l’impennata dei contagi. Ieri Covid-19 ha segnato in Germania un nuovo record: l’incidenza settimanale di nuovi casi per 100.000 abitanti ha raggiunto quota 201,1 la più alta da inizio pandemia. Il numero dei ricoveri in terapia intensiva sta salendo nelle regioni con meno vaccinati. «La cancelliera Angela Merkel è molto preoccupata per lo sviluppo della pandemia», ha detto il portavoce del governo Steffen Seibert.
I partiti della coalizione semaforo Spd-Verdi-Fdp hanno preparato ieri la loro prima legge, su Covid-19, che dovrà entrare in vigore prima dell’insediamento del governo previsto per Natale. Il 25 novembre finisce l’emergenza nazionale per il coronavirus e molte norme quel giorno scadranno. Spd-Verdi-Fdp non sembrano intenzionati a prolungare lo stato di emergenza: preferiscono lasciare ai singoli Länder con i contagi più alti – che coincidono con i tassi di vaccinazione più bassi – l’iniziativa sulle misure più restrittive. In Baviera il picco di ricoveri per Covid ha fatto scattare ieri l’allarme rosso sul tasso delle ospedalizzazioni, il Teatro dell’Opera chiuderà per qualche giorno causa infezioni. Un altro parametro, quello dei ricoveri in terapia intensiva settimanali ogni 100.000 abitanti, sta salendo: a livello nazionale è pari a 4 ricoveri ma in Turingia è 14, in Baviera più di 5. Il picco nazionale da inizio pandemia è stato 15,5 l’anno scorso nel periodo di Natale.
Il ritorno del lockdown duro su scala nazionale in Germania è tuttavia fuori discussione. Molti economisti ridimensionano l’impatto negativo della quarta ondata sull’economia perché le misure restrittive più forti saranno circoscritte ad alcune regioni, in Germania orientale. Per Stefan Schneider, capo economista per la Germania di Deutsche Bank contattato dal Sole24Ore, i fattori che frenano la ripresa economica, le strozzature e la quarta ondata Covid, sono fattori non-lineari che rendono estremamente difficili i pronostici: ma la quarta ondata rallenterà i consumi questo inverno. Dall’arrivo della pandemia, il margine di errore sulle previsioni trimestrali è salito drasticamente, sottolinea: Deutsche bank ha tagliato la crescita media 2021 al 2,5% anno su anno. E non esclude andamenti trimestrali in segno negativo. «La transizione politica complica la risposta governativa», sottolinea. Stefan Schilbe, capoeconomista per la Germania di HSBC, ritiene che quando le strozzature saranno risolte, «il rimbalzo dell’economia tedesca nel 2022 sarà poderoso. Gli ordini sono in ritardo ma non saranno cancellati. Il rialzo dei contagi si somma alle carenze di materiali ma non ci aspettiamo un lockdown su scala nazionale: i consumi in Germania sono stati resilienti alla pandemia e al picco dell’inflazione, salita al 4,5%, livello che non si vedeva dal 1993. Altro punto di forza interna dell’economia tedesca è il mercato del lavoro: la disoccupazione, calata al 5,4%, sostiene i consumi».