“Per ridurre il rischio di influenza aviaria, in particolare nelle aree e nei settori produttivi ad alto rischio, è necessario adottare quanto prima adeguate misure di biosicurezza e rafforzare le attività di individuazione precoce dei virus HPAI. Le autorità veterinarie di ogni Regione, specie quelle con aree densamente popolate di avicoli, devono pianificare rigorosi controlli sulla loro applicazione. Per promuovere l’attuazione di misure efficaci, è necessario inoltre accrescere la consapevolezza del rischio in tutti gli attori del settore avicolo”.
Con un provvedimento del 15 ottobre avente ad oggetto “Focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in Europa e circolazione di virus HPAI in Russia e Mongolia nelle aree di migrazione degli uccelli acquatici selvatici verso i siti di svernamento europei; focolaio di influenza aviaria H5N1 a bassa patogenicità (LPAI) in provincia di Ferrara. Indicazioni operative per l’attuazione delle attività di rafforzamento delle misure di biosicurezza e di sorveglianza sul territorio nazionale” la Direzione generale Sanità animale del ministero della Salute dispone una serie di misure in materia di “Rafforzamento dell’applicazione delle misure di biosicurezza di cui all’ Ordinanza 26 agosto 2005, e successive modifiche”; “Rilevamento precoce dei casi sospetti HPAI”; “Chiusura del pollame e dei volatili in cattività degli allevamenti all’aperto nelle Zone A e B dell’Accordo Stato Regioni 25 luglio 2019, rep. 125”; “Campagna di informazione e rafforzamento delle attività di sorveglianza passiva”.
Il Minsalute in premessa osserva che l’epidemia di influenza aviaria del 2020-2021, con un totale di 3.777 focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) e circa 22.900.000 di volatili colpiti in 31 Paesi, sembra essere una delle più grandi epidemie di HPAI mai verificatesi in Europa.
Durante questa estate, tra maggio e settembre, sono stati segnalati 162 focolai di virus HPAI in 17 paesi dell’UE e nel Regno Unito nel pollame (51), negli uccelli selvatici (91) e in cattività (20). Nelle ultime due settimane focolai di HPAI sono stati segnalati in Francia, Svezia, Repubblica Ceca e Finlandia.
Sulla base di queste osservazioni, è probabile ritenere che la persistenza dell’HPAI A(H5) in Europa possa dare origine a ricorrenti incursioni virali negli allevamenti avicoli tenuto conto anche che nell’estate del 2021, sono stati rilevati virus HPAI nel pollame e in diverse specie di uccelli selvatici in zone della Russia collegate alle principali aree di migrazione degli uccelli acquatici selvatici verso siti di svernamento europei.
Il Ministero della salute esorta a non sottovalutare l’elevata variabilità dei virus attualmente identificati dimostrata dai venti diversi genotipi di virus circolanti in Europa e in Asia centrale dal luglio 2020, confermando un’elevata propensione di questi ad andare incontro ad eventi di riassortimento genetico tali da determinare infezione anche nei mammiferi e nell’uomo come recentemente avvenuto in Cina e in Russia dimostrando quindi una capacità di continuo adattamenti di questi virus ai mammiferi.,
In considerazione di quanto verificatosi durante lo stesso periodo dell’anno nel 2018 e 2020 è verosimile che la medesima situazione epidemiologica possa ripetersi quest’anno e l’infezione diffondersi nell’Europa centrale e meridionale durante il tardo autunno e l’inverno. Inoltre le trascorse attività di sorveglianza attiva effettuate negli uccelli acquatici migratori in Italia nel 2020/2021 hanno evidenziato elevate prevalenze di virus ad alta patogenicità a partire dal mese di Novembre.
Tenuto anche conto della positività virologica per un virus influenzale di sottotipo H5N1a bassa patogenicità recentemente riscontrata in un allevamento di tacchini da carne in provincia di Ferrara, il Ministero della salute fornisce delle indicazioni operative per l’attuazione delle attività di rafforzamento delle misure di biosicurezza e di sorveglianza sul territorio nazionale.
Nota aviaria. Rafforzamento misure biosicurezza e sorveglianza 15 ottobre 2021