L’epidemia in Veneto «è in remissione». Lo dice il presidente della Regione Luca Zaia, mettendo in fila i numeri in discesa dei contagi, dei ricoveri, dei posti letto occupati nei reparti («Siamo in fascia bianca, confermato»), cui si accompagnano di pari passo quelli in salita della campagna vaccinale («La copertura è ormai all’83%»).
Man mano che il virus si ritira, però, avanza l’insofferenza di quanti, a causa sua, sono costretti a convivere con limitazioni, impicci burocratici, ostacoli dettati dalla vigilanza. E difatti Zaia, pur essendo sempre stato un sostenitore del green pass come viatico alla libertà, ieri si fatto portavoce delle imprese che da giorni si lamentano in vista del 15 ottobre, giorno in cui la certificazione diventerà obbligatoria per entrare negli stabilimenti: «Spero che il governo voglia trovare in fretta una soluzione per tutte quelle aziende che contano lavoratori non vaccinati in snodi strategici della produzione. Si potrebbe ad esempio pensare di allungare la validità dei test da 48 a 72 ore, come avevamo già chiesto, oppure riconoscere, tra quelli utilizzabili, i fai-da-te salivari, che non hanno bisogno della presenza costante di un operatore sanitario».
Si vedrà se Palazzo Chigi accoglierà l’istanzadel presidente veneto, che allineandosi alle sigle di categoria ha criticato aspramente la prima bozza sulla riapertura delle discoteche, realtà che conosce bene per averci lavorato da giovane: «Il 35% di capienza al chiuso è impraticabile, una presa in giro. Riaprire a queste condizioni è diseconomico e infatti molti non lo faranno. Parliamo di un settore che dà lavoro a 22 mila persone e che è sempre stato penalizzato in questi mesi, con ristori assolutamente insufficienti». Una posizione ribadita anche i Conferenza delle Regioni, dove il pressing dei territori ha sortito l’effetto sperato, convincendo il premier Mario Draghi ad innalzare a sera le soglie del decreto riaperture: posti coperti al 100% in cinema e teatri, 60% per i palazzetti dello sport e 75% negli stadi, 50% per le discoteche al chiuso e 75% per quelle all’aperto. «Mi riconosco nell’azione di questo governo – aveva chiosato Zaia al mattino – e l’atteggiamento delle Regioni in Conferenza ha sempre dimostrato la massima disponibilità, abbiamo sempre dato l’okay a tutto… poi certo credo si possa discutere e dire come la si pensa quando non si è d’accordo»
Intanto i tecnici sono già al lavoro sul prossimo provvedimento, quello che consentirà la riapertura degli impianti di risalita con l’avvicinarsi della stagione turistica invernale. «La proposta messa a punto dal gruppo di lavoro, sentite le associazioni di categoria, prevede l’uso del green pass – spiega l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – l’aumento della capienza dal 50% all’80% per funivie e cabinovie, come è già avvenuto per il traporto pubblico locale, e via il limite degli skipass giornalieri nelle zone bianche e gialle. Ovviamente resta l’uso delle mascherine». La prima località a riaprire gli impianti sarà Cervinia, il 16 ottobre. «Noi ripartiamo come sempre, con le campagne di informazione e i cannoni sparaneve pronti ad entrare in servizio appena il meteo lo consentirà – dice Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski- . Siamo ottimisti». Il 27 novembre si metteranno in moto i primi impianti, mentre l’avvio ufficiale del comprensorio è previsto per il 4 dicembre.
In chiusa, tre curiosità. Zaia ieri si è lamentato del continuo proliferare in Rete di fake news contro di lui: «Secondo l’ultima bufala avrei ordinato controlli a tappeto nei locali con agenti in borghese. Tutte balle, non è manco mia competenza». Poi la Regione ha messo all’asta per beneficienza una bicicletta in legno costruita dall’artigiano Mario Galante di Cadoneghe, il cui ricavato sarà donato all’associazione Mattia Rigon ODV (per offerte: 041 279.28.63). Infine, il 25 ottobre, in concomitanza con l’inaugurazione della mostra dedicata ai disegni realizzati dai bambini durante la pandemia, alla Scuola Grande di San Giovanni a Venezia si terrà un convegno sul Covid, relatori Palù, Rezza e Brusaferro.