Corriere del Veneto. «Si avvisano i signori pazienti che da oggi, 11 agosto, sono stata sospesa dal mio incarico di medicina generale per non aver effettuato il vaccino obbligatorio contro il Covid-19. Per ogni esigenza ci si può rivolgere allo sportello di Selvazzano Dentro. Si prega di non lasciare messaggi». Il telefono non suona neppure, la chiamata viene direttamente deviata alla segreteria, il segnale acustico poi trilla a vuoto, sconfessato dalla stessa richiesta della dottoressa Dina Sandon, che con poche parole – ma con un tono che sottolinea la parola «sospesa» quasi venisse pronunciata in un’aula di tribunale – ha spiegato così la situazione ai suoi assistiti.
Sulla porta del suo ambulatorio di Cervarese Santa Croce – proprio accanto alle modalità di accesso in pandemia – campeggia la «comunicazione urgente» dell’Usl 6 in cui la sospensione è dichiarata ma non spiegata e in cui si specifica come chiedere un nuovo medico di base. Lo stesso stampato è stato appiccicato alle porte delle farmacie – anche quelle chiuse per ferie – all’ingresso del veterinario, alle Poste, sul piazzale del municipio. Proprio la sede comunale ieri aveva attivato uno sportello a cui potevano rivolgersi i pazienti della dottoressa, ma al primo pomeriggio non si era ancora presentato nessuno; in realtà questo è un sintomo del problema che ora dovranno affrontare tutti i 1.300 assistiti di Sandon: Cervarese è un «Comune diffuso», lo stesso municipio si trova a Fossona, la frazione centrale, che dista circa tre chilometri da Cervarese e dall’ambulatorio di piazzale Brasola, tre chilometri di asfalto, tralicci e campi di girasole, dove basta sbagliare uscita in rotonda per trovarsi in zona industriale, non proprio un percorso facile da affrontare senza auto, magari sotto il sole di agosto. Per arrivare alla frazione di Montemerlo è la stessa storia, per raggiungere Selvazzano altri sei chilometri, immersi nel verde e nel giallo, ma neanche un marciapiede. E i pazienti della dottoressa, poi, sono per gran parte anziani. «Per forza, qui restano solo i vecchi, i giovani se ne vanno – conferma il titolare dell’alimentari – Siamo un paese di cinquemila anime, qui non è come a Padova o nelle grandi città, se manca il medico non se ne trova un altro dietro l’angolo. Vale per tutto, e specialmente adesso: guardatevi intorno, siamo nella settimana di Ferragosto ed è già tutto chiuso».
Nella sede del distretto a Selvazzano, invece, per tutta la mattina non c’è stato un attimo di tregua; tra le persone in attesa una signora venuta a conoscenza della sospensione con una sorta di catena telematica: «L’ho saputo da una mia amica in vacanza con il figlio, che ha letto la notizia sullo smartphone. Non avrei mai detto che potesse essere una no-Vax: in tutti questi anni è sempre stata disponibile e di grande aiuto e non le ho mai sentito fare discorsi strani. Se però non si è vaccinata allora è giusto che l’abbiano sospesa: chi lavora in ambito sanitario non può esimersi dal farlo, punto». Il passaparola non ha però ancora raggiunto tutti, persino il gestore cinese del bar a pochi metri dall’ambulatorio non ne sapeva nulla: «Ma come sospesa? È anche la mia dottoressa! E questa mattina ancora vedevo chi andava a suonarle». Chi rispondeva al centro prenotazioni, ieri, si schermiva dicendo di non poter fornire alcun dettaglio sulla vicenda; poi, però, evocando i problemi dei pazienti, reagiva: «I medici si cambiano spesso, il problema vero è della dottoressa adesso. Ma siamo in una repubblica o in dittatura? Io mi sono vaccinato, ho dovuto, ma non mi è stato fornito alcun bugiardino. Come mai? E fatalità hanno sospeso proprio lei».
Per i residenti di Cervarese la questione fondamentale resta quella della copertura socio-sanitaria del territorio, che fa scivolare in secondo piano lo scontro tra pro e no-Vax, anche se qualche storia di diffidenza emerge comunque: «Io ho preso il virus qualche tempo fa e adesso, finché resto immunizzato, prendo tempo – racconta uno dei due soci della gastronomia al semaforo – D’altronde qui abbiamo avuto una ragazza di 25 anni colpita da miocardia dopo il vaccino, un’anziana che ha subito una trombosi sempre dopo il vaccino, un 50enne che è morto, forse a causa del vaccino, e un ragazzo vaccinato che si è trovato una gamba così», e mima con le mani un melone. Il paese è piccolo, le frazioni anche di più, e le voci, quelle sì, si spostano con facilità. Anche senza verifiche.