Nei Paesi Bassi, durante la prima ondata della pandemia di COVID-19 (fino ad aprile 2020), SARS-CoV-2 è stato rilevato in alcuni allevamenti di visoni. Tali casi sono stati oggetto di sequenziamento genomico sia negli animali che nel personale dell’allevamento, al fine di evidenziare il meccanismo di trasmissione dell’infezione. Da un punto di vista epidemiologico, sono state rilevati infetti 68 su 126 allevamenti, in cui più del 50% del personale è risultato positivo. Per contro, tali situazioni sembra siano state fondamentalmente limitate agli allevamenti interessati, senza una rilevante propagazione del contagio alla popolazione generale. Lo studio
Il più grande cluster è stato sostenuto da Sars-CoV-2 con una mutazione nella posizione 486 della proteina Spike nella sua regione RDB. In tale cluster si è registrata una diffusione più rapida del contagio e una persistenza di positività più lunga. La movimentazione degli addetti e la vicinanza tra allevamenti sono stati elementi predittivi dei focolai.
Per i due casi di allevamenti di visone interessati in Italia, segnalati all’OIE attualmente non si dispone pubblicamente di una indagine completa epidemiologica “One Health” tale da caratterizzare gli aspetti zoonosici come già fatto nei Paesi Bassi e in Danimarca. Ricordiamo ad esempio nel caso veneto di Villa del Conte l’attivazione dei servizi di prevenzione umana in maniera indipendente e non coordinata con i servizi veterinari. Questo può influire sulla sentenza del TAR attesa per quanto riguarda il ricorso avverso all’abbattimento di tutto l’effettivo, proposto dalla ASL presumibilmente in base ad un principio di precauzione, piuttosto che su evidenze genomiche ed epidemiologiche tali da sostenere il rischio di trasmissione zoonosica. In tale contesto giova ricordare che l’applicazione del principio di precauzione, per sua definizione limitato nel tempo, comprende adeguati indennizzi, in quanto appunto non suffragato da evidenze.
In luglio è stato notificato un nuovo focolaio in allevamento di visoni in Galizia, Spagna. Gli effettivi sono 13.100 visoni, di cui 2100 femmine riproduttrici. Al momento non risultano abbattimenti in corso. Informazioni disponibili in spagnolo a questo sito
Figura 1. Panoramica dei clusters distinti di SARS-Cov-2 in circolazione negli allevamenti di visoni nei Paesi Bassi.
- Gli allevamenti diagnosticati per ogni settimana sono colorati in base al cluster. Un allevamento nella settimana 2020-06-01 è indicato come metà A/metà D poiché sono stati trovati entrambi i cluster. Le frecce blu sopra il grafico indica la settimana di inizio dell’attuazione di protocolli di igiene più rigorosi riguardo le persone che lavorano o visitano le aziende agricole. Le frecce arancioni indicano l’inizio di altre misure di controllo compreso obbligo di notifica di segni clinici e mortalità, primo e secondo screening sierologico (SER1 e 2), sistema di allerta precoce con invio settimanale delle carcasse (EW) e abbattimento di allevamenti infetti. Sotto il grafico sono indicati i periodi importanti del ciclo del visone dell’allevamento. Questi includono generalmente la stagione dell’accoppiamento (marzo), il parto (aprile/maggio), la vaccinazione (giugno) e lo svezzamento (giugno e luglio). Inoltre, viene mostrato l’inizio della stagione dei colpi.
- Localizzazione degli allevamenti di visoni. Le posizioni delle fattorie sulla mappa sono state alterate per motivi di privacy.
- In scala temporale, albero delle sequenze genomiche di SARS-Cov2 isolate da esseri umani (rosso) e visoni (verde) nei Paesi Bassi (n=673). I campioni umani (n=72) isolati dallo stesso CAP sono evidenziati come triangolo e 3 campioni (1 visone sfuggito e 2 sequenze umane non correlate) sono evidenziate come rombi e indicati da frecce. Sulla destra sono indicati gruppi di sequenze di visoni e lignaggi.
- Il numero di campioni per unità di tempo per ogni cluster. I tempi evolutivi delle mutazioni genomiche rispetto al ceppo ancestrale TMRCA stimati di ciascun cluster sono indicati tramite linea tratteggiata (media) e tonalità grigia (intervalli di confidenza al 95%).
Figura 2. Ultimi casi di Covid-19 in animali, riportati all’OIE dagli Stati membri
https://www.oie.int/app/uploads/2021/07/sars-cov-2-situation-report-2.pdf
Lavoro disponibile come preprints al sito: https://doi.org/10.1101/2021.07.13.452160