Il Mattino di Padova. La zona arancione? “L’ha chiesta Luca Zaia, che ha lavorato molto bene fin dall’inizio della pandemia, è sempre sul pezzo. Mi ha colpito positivamente la sua richiesta per portare il Veneto in zona arancione”. Il giudizio di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico del ministero della Sanità, rilasciato ieri nell’intervista al nostro giornale, manda in subbuglio il Pd e l’opposizione che sollecita da mesi il pugno di ferro per mettere sotto controllo la pandemia. Zaia ha sempre detto: giallo, arancio o rosso che sia il Veneto accetta il verdetto dell’Iss e Cts ma non lo modifica. Mai. Ora da Roma arriva finalmente uno squarcio di verità perché la situazione è gravissima, come testimonia il boom di positivi: “Con un’incidenza settimanale di 454 casi per 100 mila abitanti e di 927 sui 14 giorni la pandemia in Veneto non è controllabile”, dice sempre Miozzo.
Letti i giornali, il governatore ha deciso di non replicare: la versione ufficiale del dialogo Venezia-Roma sarà affidata stamattina a Luciano Flor, segretario regionale della sanità, come fa sapere l’assessore Manuela Lanzarin. Che scenario si prefigura? Una settimana fa, Flor ha inviato un documento ufficiale della regione Veneto all’Iss e al Cts per chiedere una direttiva in merito all’apertura delle superiori. Il ritorno in classe al 50% previsto per oggi, slitta al primo febbraio per ragioni di sicurezza sanitaria. Troppi contagi. La lettera è stata protocollata, mentre la fascia arancione è stata decisa venerdì sera dal ministro Speranza. E sulla pagina Facebook di Zaia appare questo commento: “Veneto zona arancione. Come ho sempre sostenuto, al pari anche di tutte le altre Regioni, la decisione della classificazione in aree deve essere competenza esclusiva dell’autorità scientifica, che per noi è l’Istituto Superiore di Sanità. Prendiamo atto di questa nuova classificazione, che viene in un momento non facile per il Veneto, così come per l’Italia, l’Europa e il Mondo, messi a dura prova in queste ore”, scrive Zaia che poi pubblica la lettera inviata al governo in cui chiede i ristori alle aziende in tempi rapidissimi.
Dal Pd arrivano bordate. Alessandra Moretti, rientrata a Bruxelles, va all’attacco. “Il presidente Zaia insiste a scaricare tutte le responsabilità sul governo quando invece è emerso chiaramente che è proprio la Regione a indicare i dati utili per l’algoritmo. Confondere le idee è un tentativo zoppicante che prima o poi viene smascherato: in questo caso da un’intervista di Miozzo ai quotidiani veneti Gedi. Le decisioni anche sulle fasce e i colori sono sempre state pilotate da Zaia. E se siamo stati gialli per troppo tempo, con le conseguenze pesantissime che il Veneto ha subito, lo dobbiamo proprio a Zaia”.
Rincara la dose Elena Ostanel del Veneto che vogliamo. “Zaia avrebbe dovuto chiedere prima maggiori restrizioni e conseguenti ristori alle categorie economiche che invece non ci saranno. Ciò che sembra evidente è, come afferma Miozzo, che la situazione in Veneto ora è fuori controllo e che non abbiamo salvato vite che potevamo salvare: i dati delle Rsa sono drammatici”.-
ALBINO SALMASO