Destinati ai medici 20,6 milioni: 7,3 milioni circa derivanti dal Decreto Rilancio, 8 milioni di risorse aggiuntive per l’intramoenia, 1,8 milioni recuperati dai fondi contrattuali residui del 2019 e ulteriori 3,5 milioni messi sul piatto dalla Regione per “il riequilibrio del riparto tra dirigenza e comparto”. Approvato anche un memorandum che impegna la regione sull’introduzione dell’indennità di rischio biologico, sul riordino della rete ospedaliera in relazione all’emergenza infettivologica, e sulla ripresa del confronto sul calcolo del fabbisogno del personale. IL MEMORANDUM
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, Regione Veneto e sindacati della Dirigenza medica raggiungono l’accordo sul riconoscimento degli sforzi straordinari compiti nella cura dei malati di Covid-19. Il via libera è arrivato ieri pomeriggio: 20 milioni 690 mila euro la somma totale a disposizione dei medici, contro i 7,5 inizialmente previsti. I sindacati della Dirigenza medica hanno infatti ottenuto che ai 7,3 milioni circa di euro derivanti dal Decreto Rilancio si aggiungessero 8 milioni di risorse aggiuntive, 1,8 milioni di fondi contrattuali residui del 2019 e ulteriori 3,5 milioni messi sul piatto dalla Regione per “il riequilibrio del riparto tra dirigenza e comparto”. Queste ultime risorse sono state calcolate facendo riferimento al diverso valore economico dell’ora straordinaria tra le due aree.
Le parti stanno ora affinando la parte riguardante la tecnicalità del riparto di tale somma, che dovrebbe essere definita entro la settimana. Il prossimo incontro è previsto per domani pomeriggio.
In sede di accordo, inatti, la Regione e i sindacati hanno anche siglato un memorandum su tre punti:
– la Regione ha assunto l’impegno a presentare una proposta legislativa, investendone la Conferenza delle Regioni e il Comitato di Settore, per introdurre ordinariamente l’indennità di rischio biologico, che sia incrementabile ed estensibile in caso di epidemia, pandemia e zoonosi;
– preso l’impegno anche per momenti di confronto nell’ambito del riordino della rete ospedaliera che, spiega la Regione nella nota, “sulla base del decreto legge 34/2020, dovrà rendere strutturale la risposta all’aumento della domanda di cure legata al prosieguo della situazione infettivologica Covid-19”;
– concordata, infine, la ripresa in sede tecnica del lavoro per ridefinire gli standard organizzativi per il calcolo del fabbisogno del personale, “già proficuamente iniziato”, evidenzia la nota regionale.