Confermati i punti già presenti nella bozza anticipata ieri. Resta l’impegno a completare il processo di autonomia differenziata, ma prevedendo l’istituzione di un fondo di perequazione “volto a garantire a tutti i cittadini la medesima qualità dei servizi”. Previste, inoltre, “misure più efficaci” in favore delle famiglie numerose e delle persone con disabilità. E ancora, un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionale. Nel pomeriggio il premier incaricato Conte al Quirinale per sciogliere la riserva. IL PROGRAMMA
Dopo la nottata di lavori e gli ultimi nodi sciolti questa mattina, il premier incaricato Giuseppe Conte è salito oggi pomeriggio al Quirinale per sciogliere la riserva. Oltre alla lista dei ministri, è stato definito anche il programma del nuovo governo M5S-PD-LeU. Confermato l’impianto anticipato ieri con la bozza pubblicata sulla piattaforma Rousseau.
Nel testo definitivo e maggiormente articolato, diventano 29 i punti programmatici. Per la sanità, al punto 22, il nuovo Governo si impegna a “difendere la sanità pubblica e universale, valorizzando il merito. Occorre inoltre, d’intesa con le Regioni, assicurare un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri; integrare i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali; potenziare i percorsi formativi medici”. Previsto, inoltre, un rafforzamento dell’azione di contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Al punto 20, resta l’impegno a completare il processo di autonomia differenziata “giusta e cooperativa, che salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà, la tutela dell’unità giuridica e economica; definisca i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, i fabbisogni standard; attui compiutamente l’articolo 119, quinto comma, della Costituzione, che prevede l’istituzione di un fondo di perequazione volto a garantire a tutti i cittadini la medesima qualità dei servizi”.
Confermate anche le misure a sostegno delle famiglie più numerose e delle persone con disabilità. “Occorre intervenire con più efficaci misure di sostegno in favore delle famiglie (assegno unico), con particolare attenzione alle famiglie numerose e prive di adeguate risorse economiche e a quelle con persone con disabilità – si legge al punto 6 -. Occorre, inoltre, realizzare una razionale riunificazione normativa della disciplina in materia di sostegno alla disabilità. Si rende necessario sviluppare modelli che facilitino la mobilità e l’accessibilità, promuovendo politiche non meramente assistenziali, ma orientate alla inclusione sociale dei cittadini con disabilità e al pieno esercizio di una cittadinanza attiva. Sarà inoltre valorizzato, a livello normativo, la figura del caregiver, attraverso il riconoscimento della sua funzione sociale”.
Infine, al punto 4 si richiama la necessità di realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, “assicurando livelli elevati di sicurezza e di tutela della salute nei luoghi di lavoro, nonché un sistema di efficiente vigilanza, corredato da un adeguato apparato sanzionatorio”.
Giovanni Rodriquez – Quotidiano sanita
04 settembre 2019
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