I cani venivano venduti con tanto di timbro del veterinario, che attestava il loro ottimo stato di salute. Peccato fosse tutto falso e che i cuccioli non avessero seguito alcuna profilassi, né gli fosse mai stato inserito il microchip.
E’ stato denunciato dal nucleo operativo della guardia di finanza di Venezia un romeno di 44 anni che abita a Padova, accusato di maltrattamento di animali e truffa. A far partire l’indagine è stata la morte, pochi giorni dopo l’acquisto da parte di un veneziano, di uno yorkshire toy. I militari hanno ricostruito la filiera della compravendita dell’animale, che era stato venduto tramite un annuncio pubblicato su un noto sito di e-commerce. L’acquirente si era recato a Padova per ritirare il cane di piccola taglia, che gli era stato consegnato con il libretto firmato dal veterinario, che ne garantiva le perfette condizioni fisiche e la regolare esecuzione di tutti i vaccini previsti dalla legge.
Dopo qualche giorno il cucciolo è morto e le Fiamme Gialle si sono accorte di come la documentazione sanitaria dell’animale fosse palesemente contraffatta, così come la firma del sedicente veterinario. I militari sono riusciti a risalire a un uomo di 44 anni altoatesino, già detenuto nel carcere di Trento, che materialmente pubblicava gli annunci sul sito dedicato. Gli animali, intanto, erano tenuti a Padova in una piccola baracca adiacente l’abitazione del romeno.
La perquisizione ha permesso di rinvenire in spazi angusti e in condizioni igieniche fuori norma dieci cuccioli. Si tratta di due yorkshire, quattro barboni nani, tre maltesi e un bouledogue francese, tutti di età compresa tra i 45 e gli 80 giorni di vita. Il proprietario non ha saputo produrre un’adeguata documentazione sulla provenienza dei cuccioli. Viste le condizioni di detenzione particolarmente inadeguate, che secondo la guardia di finanza hanno concorso a provocare la morte dell’animale, i cani sono stati sequestrati e trasferiti nel canile dell’Usl 6 Euganea a Selvazzano dove, dopo le visite, sono stati sistemati in box adeguati. I cuccioli sono ora in buone condizioni di salute. Per il romeno e per l’altoatesino è scattata la denuncia per truffa e per maltrattamenti di animali commercializzati a scopo di lucro. Per ogni cane i due chiedevano fino a 500 euro.
Il Corriere del Veneto