Quarantamila posti di lavoro a rischio. «Ma non solo». Anche tre miliardi di euro in investimenti annui «che potrebbero saltare». In un giro di affari che supera i 50 miliardi di euro, con 400 mila addetti. Ecco perché Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia, definisce «una follia» il disegno di legge del governo sulle chiusure nei giorni festivi che prevede una domenica chiusa su due per negozi, centri commerciali e supermercati. «L’Italia — spiega — è ormai in recessione tecnica, il nostro Paese ha bisogno di semplificazione e sburocratizzazione, non di tornare indietro con politiche che danneggiano tutti, non c’è alcun dato tecnico o scientifico o economico che dica che chiudendo i negozi l’economia migliori».
Perché costringere a chiudere un giorno festivo su due metterebbe a rischio molti posti di lavoro. Brambilla fa i conti: «Ogni domenica 19,5 milioni di persone fanno acquisti, per il 58% è ormai un’abitudine consolidata e la domenica è il secondo giorno per fatturato, il 15% del fatturato settimanale: chiudere significherebbe licenziare almeno 40 mila persone — sostiene Brambilla — e per di più dare un bell’assist all’e-commerce, è questo che vogliamo? È un atto di vero e proprio autolesionismo». Da ministra del Turismo nell’ultimo governo Berlusconi, la parlamentare FI ideò la liberalizzazione degli esercizi commerciali nelle città turistiche, «non la rinneghiamo», e perciò annuncia «battaglia» al disegno di legge giallo-verde.
Ma lancia anche una proposta di legge per rinforzare i centri commerciali e la grande distribuzione: «Credo fortemente nella loro funzione sociale che va valorizzata e incentivata, voglio promuovere il ruolo di questi luoghi ormai entrati a far parte della vita degli italiani». Anziani e giovani, bambini e professionisti: «La visita al centro commerciale — riflette Brambilla — è un’abitudine consolidata, sono luoghi di aggregazione e ritrovo e tutto questo va potenziato». Come? «Promuovendo le funzioni di aggregazione, socializzazione e innovazione delle medie e grandi strutture», si legge nella proposta di legge Brambilla. In particolare «di domenica e nei giorni festivi» con «convenzioni tra i gestori delle strutture, gli enti locali e il Terzo settore per sostenere servizi educativi, ricreativi e assistenziali».
Contributi e agevolazioni, dunque, per chi oltre alle merci, al centro commerciale offre altro. Nonostante la pesante crisi che sta vivendo il settore. Ma Brambilla rilancia: «Ecco perché non bisogna chiuderli la domenica». E i lavoratori che invece sperano in qualche domenica di riposo? «Non ci credo: io penso piuttosto che preferiscano lavorare e mantenere il loro posto di lavoro».