Nel giro di un anno, si osserverà un cambiamento nelle direzioni generali di quattro Istituti zooprofilattici sperimentali, di cui tre con competenze che coprono almeno il 75% della produzione zootecnica italiana, e in particolare gli Izs delle Venezie, della Lombardia ed Emilia-Romagna, del Piemonte, Liguria e valle d’Aosta, a cui si aggiunge l’Izs dell’Abruzzo e del Molise, il quale gestisce banche dati e anagrafi di importanza vitale per la sanità pubblica veterinaria e il sistema zootecnico nazionale.
Il rinnovo dei vertici di questi Istituti è attualmente regolato secondo i dettami di due diversi decreti legislativi, il 106/2012 che riguarda il riordino degli Enti vigilati dal Ministero della Salute, in cui vengono delineate le specifiche competenze degli Izs, e il 171/2016, che definisce i requisiti “manageriali” dei direttori generali delle strutture del Ssn, senza entrare nello specifico delle differenti funzioni dei vari Enti del Ssn.
In chiave prospettica, delineata dagli approcci One Health, richiesti dalla globalizzazione dei flussi commerciali alla base delle filiere alimentari, e da quelli di controlli orientati sul rischio, dove si chiede di anticipare l’identificazione dei rischi emergenti, può essere interessante approfondire il dibattito sui criteri alla base della identificazione e valutazione delle figure professionali per la direzione generale di un Izs.
Il decreto legislativo 106/2012 nel definire la figura del direttore generale di un Istituto zooprofilattico fa esplicito riferimento alla comprovata esperienza nell’ambito della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale, della sicurezza degli alimenti e alla capacità di gestire l’attività scientifica.
Gli Istituti zooprofilattici, oltre a svolgere attività di prevenzione, ricerca e servizi negli ambiti della salute animale, della sicurezza alimentare e della tutela dell’ambiente a livello territoriale e locale, assumono sempre di più un connotato fortemente internazionale, in ambito Oie, Commissione europea, e, a livello dei singoli dipendenti, anche in ambito Efsa, laddove si ravvisa l’interesse dell’Ente di appartenenza a tale attività del dipendente svolta a titolo personale.
Questo è esemplificato dalla presenza nell’ambito degli Izs di Laboratori europei di riferimento (Eurl), Laboratori nazionali di riferimento (Nrl) in ambito Unione europea, e di Laboratori di riferimento per l’Oie, con valenza extra-europea.
D’altro canto il decreto legislativo 171/2016 pone il requisito della idoneità nazionale a Direttore Generale di struttura del Ssn. Nel rispetto del requisito per i candidati di essere presenti nell’elenco nazionale di abilitazione per i Dg previsto dal decreto 171/2016 si è mossa la Regione Veneto nel bando per il Dg dell’Izs delle Venezie pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale a inizio anno.
Vedremo come procederanno le altre Regioni interessate nella selezione dei Dg dei rispettivi Istituti zooprofilattici.
a cura della redazione