Dopo un cenone di fine anno in cui le famiglie hanno speso circa tre miliardi, circa 116 euro a famiglia, tra piatti della tradizione e bollicine italiane stappate nelle piazze e tra le mura di casa, da oggi la parola passa ai saldi. Dopo un Natale gelido (-7,3% le vendite nella Gdo, la Grande distribuzione organizzata) fiacco e comunque al di sotto delle attese i negozianti e il mondo del commercio giocano la carta delle vendite scontate per mettere in sicurezza i conti di quella che avrebbe dovuto essere la stagione più florida dell’anno.
Quest’anno, lo dicono le previsioni di Confcommercio, il giro d’affari dei saldi invernali dovrebbe aggirarsi intorno ai 5,1 miliardi. Una corsa allo shopping a cui parteciperanno oltre 15 milioni di famiglie con una spesa media per nucleo intorno ai 325 euro. «Saranno saldi, euro più euro meno, in linea con quelli dello scorso anno, ma avranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi – spiega Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia -. Il 2018 si è chiuso senza botti e con molte preoccupazioni per i commercianti che si vedono schiacciati da consumi che non decollano, concorrenza sleale del wild web, costi incomprimibili e tasse sempre più asfissianti. Bene dunque l’avere sterilizzato per questo 2019 l’incremento di 2,2 punti percentuali dell’Iva che sarebbe schizzata da inizio gennaio al 24,2%, ma occorre molto di più per rilanciare l’economia, a partire dall’eliminazione delle clausole di salvaguardia che invece sono incrementate per valore, la riduzione del costo del lavoro e la previsione di una web tax per i colossi del web, vista la difficoltà di avere un’univoca norma comunitaria». In questo scenario la corsa ai saldi è partita con qualche giorno di anticipo in boutique e negozi di moda sotto forma di vendite speciali che si declinano in «private», «per gli amici», «per te che sei stato un cliente assiduo» con un tam tam di email-invito. Formule «escamotage» per superare le norme che oggi decretano il via ai saldi invernali in Sicilia e Basilicata. Domani sarà la volta della Valle d’Aosta mentre per tutte le altre regioni si inizierà venerdì. Le durate saranno diverse a seconda delle regioni: quelli più brevi saranno in Trentino Alto Adige mentre i più lunghi in Campania. Le vetrofanie «saldi» nella regione si dovranno togliere entro l’1 aprile.
Un po’ più caute le previsioni di Confesercenti: un italiano su due, evidenzia una nota dell’associazione, ha già deciso di approfittare dell’opportunità destinando in media un budget di 280 euro a famiglia oppure 122 euro a persona. «Quest’anno gli sconti di partenza saranno più alti della media e l’assortimento molto ampio, visto il meteo incerto che ha caratterizzato la stagione invernale – sottolinea Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti -. Un’occasione di risparmio per i consumatori ma anche di vendita per le imprese che cercano l’inversione di tendenza dopo l’ennesimo anno fiacco. Anche le vendite di Natale, seppure positive sono state al di sotto delle attese». Anche per questi motivi è in aumento la propensione dei negozianti ad aderire alle vendite di fine stagione: saranno coinvolti circa 280mila esercizi sparsi per tutta la Penisola, praticamente tutti i negozi di abbigliamento e di tessile. «Prosegue il clima di incertezza dovuto alla crisi italiana e internazionale. Cala la fiducia delle imprese e dei consumatori, l’ultimo trimestre dell’anno non è stato brillante – avverte Mario Resca, presidente di Confimprese -. I consumatori sono cauti e attenti e tendono a trascorrere più tempo in casa. In linea generale il quadro non è positivo. Un segnale interessante arriva dal settore del libro che pare vivere una leggera ripresa: sembra che nei momenti di difficoltà la gente si rifugi nella cultura. I libri si vendono a dispetto di quanto paventato dall’online». In una sorta di corsa all’autogratificazione chi ha potuto ha scelto di coccolarsi con una cena di Natale al ristorante. «Per gran parte dei ristoratori è stato un Natale al di sopra delle aspettative – fanno sapere dalla File, la Federazione italiana pubblici esercizi -. Tanti turisti sia italiani che stranieri hanno scelto il ristorante e i primi dati a consuntivo sembrerebbero indicare un trend di moderata crescita sia in termini di presenze che di spesa. Cosi l’aria di scarso ottimismo che si respirava alla vigilia sembra smentita dai buoni risultati ottenuti». Il piacere per la buona tavola è continuato anche a Capodanno quando più di 6,3 milioni di italiani, oltre 100mila ospiti in più rispetto al 2017, hanno festeggiato in uno dei 93mila ristorante aperti per la notte di San Silvestro. La Gdo invece è stata costretta a rinviare ogni festeggiamento: secondo le rilevazioni Nielsen a parità di rete emerge un forte arretramento delle vendite in tutte le aree. A livello nazionale la penultima settimana del 2018 viene così archiviata con un calo del fatturato del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nei canali iper, super, discount, libero servizio, specialisti drug. Pessimista sull’andamento dei saldi Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, che prevede un flop. «Non basteranno a risollevare le sorti del commercio perché le famiglie hanno già svuotato i portafogli tra regali e spese alimentari – rimarca Tanasi -. Sono cambiate le abitudini di acquisto spostando gli acquisti verso l’e-commerce che registra crescite a due cifre e può godere di sconti liberi tutto l’anno».
Lo shopping online tra novembre e dicembre 2018 ha mosso 6,8 miliardi con un aumento di un quinto rispetto l’anno precedente. È quanto evidenzia l’analisi dell’Osservatorio e-commerce B2c Netcomm del Politecnico di Milano anche grazie a un Black friday da record. Secondo il Politecnico gli acquisti online degli italiani tra novembre e dicembre valgono circa 6,8 miliardi (il 25% della domanda eCommerce annuale), in crescita di circa il 20% rispetto al 2017. Sempre più rilevante il ruolo del Black friday, percepito dai consumatori come irrinunciabile occasione di risparmio. Grazie a sconti e promozioni, gli italiani, nei 4 giorni compresi tra il Black friday e il Cyber monday, hanno speso online oltre un miliardo, con una crescita del 35% circa rispetto al 2017.
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