In tutto 577 casi umani confermati di infezione, di cui 230 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, (con 42 decessi) e 279 casi come febbre confermata, nonché 68 casi identificati in donatore di sangue. La eccezionale diffusione del WNV durante la stagione attuale non si è registrata solo in Italia ma anche a livello europeo. Così il sottosegretario alla Salute è intervenuto in Commissione Sanità al Senato per fare il punto della situazione rispondendo all’interrogazione presentata da Boldrini (Pd).
“Nel 2018, alla data del 14 novembre, in Italia sono stati infatti segnalati 577 casi umani confermati di infezione da West Nile Virus, di cui 230 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, (con 42 decessi) e 279 casi come febbre confermata, nonché 68 casi identificati in donatore di sangue. La eccezionale diffusione del WNV durante la stagione attuale non si registra solo in Italia: infatti, a livello europeo, il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ecdc) ha segnalato che attualmente i casi umani di infezione da WNV segnalati nel 2018 superano il totale dei casi notificati negli ultimi cinque anni; inoltre l’infezione si sta diffondendo anche in Paesi che in passato non avevano segnalato casi”.
Così il sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, è intervenuto in Commissione Sanità al Senato per fare il punto della situazione sulla diffusione del West Nile Virus in Italia, rispondendo all’interrogazione sul tema presentata da Paola Boldrini (Pd), nella quale si chiedeva di sapere se il Ministro della Salute “non reputi doveroso, per quanto di sua competenza, adoperarsi al fine di favorire uno studio o un’indagine scientifica per trovare delle soluzioni in grado di contenere detto virus”.
“Le Regioni interessate hanno, dunque, dovuto intraprendere, pur sulla base della loro autonomia, misure straordinarie per il controllo del vettore, incrementando le iniziative di monitoraggio del territorio e la diffusione di informazioni ai cittadini, aumentando la quantità e l’efficacia degli interventi larvicidi ed adulticidi. In considerazione dell’eccezionalità della situazione epidemiologica, il 5 settembre 2018 il Ministero della salute ha ritenuto di convocare una riunione, a cui hanno partecipato rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità, delle Regioni interessate, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, per fare il punto della situazione e valutare l’adozione di ulteriori misure di controllo le quali, tuttavia, tenuto conto delle positive risultanze del tavolo, paiono potersi limitare al supporto dei comuni nell’attuare misure preventive di controllo precoce dei vettori”.
“Inoltre, il Ministero della salute ha ritenuto di istituire un Tavolo Tecnico Intersettoriale sulle Malattie Trasmesse da Vettori, a cui sono stati invitati, oltre a diversi Enti sanitari, il Ministero dell’ambiente, del territorio e del mare, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, l’associazione nazionale comuni italiani, l’associazione rete italiana città sane. Tale Tavolo dovrà proporre interventi di sorveglianza e controllo delle malattie trasmesse da vettori più articolati, che tengano conto anche di fattori ambientali, sociali, produttivi ed organizzativi. Tale iniziativa è in linea con la strategia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), approvata durante l’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2017, che si basa su quattro pilastri, di cui uno è dedicato specificatamente al rafforzamento della collaborazione intersettoriale, con la partecipazione dei Ministeri coinvolti e delle Amministrazioni locali”, ha aggiunto il sottosegretario.
“Il Ministero della salute, nell’ambito dei progetti intrapresi per il tramite il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), ha finanziato il progetto ‘Prevenzione delle malattie a trasmissione vettoriale: sviluppo e implementazione pilota di strumenti di supporto operativo’, che, per quanto riguarda il WNV, ha permesso lo studio e la realizzazione di applicativi “on-line” (piattaforme web) rivolti alla condivisione dei dati sulla sorveglianza. Da ultimo, il Ministero della salute ha appena proposto un ulteriore progetto, rivolto a rafforzare la formazione in entomologia di sanità pubblica degli operatori del SSN e di altri Enti, di cui si è in attesa dell’esito della valutazione”.
“Altri studi, soprattutto in relazione all’effetto delle variabili climatiche sull’ecologia dei vettori e la diffusione delle arbovirosi, con effetto predittivo, sono svolti con la collaborazione del Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ecdc). Sono convinto che l’insieme delle iniziative messe in piedi negli anni dal Ministero della salute, e recentemente implementate in considerazione del picco di quest’anno, possano offrire buone e documentate risposte scientifiche al fine, cui si dovrà comunque tendere sempre con maggior forza, di prevenire il più possibile l’estensione del fenomeno”, ha concluso Bartolazzi.
In sede di replica, Boldrini intervenendo si è dichiarata parzialmente soddisfatta dalla risposta, sottolineando che non è stato fornito riscontro al principale quesito posto con l’atto di sindacato ispettivo, concernente l’eventuale svolgimento di attività di ricerca per l’individuazione di un vaccino.
22 novembre 2018