La nomina di Nicola Dell’Acqua a commissario per l’emergenza Pfas verrà sancita nei prossimi giorni ma lui già venerdì ha iniziato a operare da plenipotenziario, indicendo riunioni e pianificando la creazione di comitati operativi. «Di fatto è tutto già concordato fra Protezione civile nazionale, Governo e Regione, per cui a mancare non è certo la sostanza, bensì solo la forma del provvedimento», spiega lo stesso Dell’Acqua. In seguito a una richiesta presentata dalla Regione mesi fa, il Consiglio dei ministri guidato da Paolo Gentiloni il 21 marzo scorso aveva proclamato lo stato di emergenza per l’inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche. Aveva sancito, quindi, che l’area esposta a tale situazione, che comprende anche 13 Comuni del Basso ed Est Veronese, deve essere oggetto di interventi straordinari che vanno coordinati da una figura con poteri eccezionali. Il decreto relativo a tale decisione è quindi stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 6 aprile, mentre la scorsa settimana, per la precisione giovedì, è arrivata a Venezia la lettera di Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, contenente il documento che stabilisce i «primi interventi di protezione civile in conseguenza della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova»», proponendo la nomina del presidente della Regione Luca Zaia come commissario delegato a fronteggiare l’emergenza. Una nomina oggetto di un cortese no da parte del Governatore, che ha indicato per tale incarico Dell’Acqua. «È l’uomo giusto al posto giusto, sia per il curriculum prestigioso, sia per le doti che ha dimostrato in più occasioni, anche da quando l’abbiamo chiamato a occuparsi dell’ inquinamento da Pfas», ha detto Zaia, parlando del cinquantaduenne esperto ambientale di Castelnuovo del Garda, che è a capo dell’ Arpav dal 2016 e che in passato ha svolto incarichi straordinari in occasione di varie emergenze al Sud Italia. Dopo aver verificato che da Roma non venivano posti ostacoli, venerdì il commissario in pectore si è quindi messo al lavoro.
«LA PRIMA COSA che ho fatto», rivela, «è stata quella di convocare per mercoledì 2 maggio un incontro fra i consigli di bacino dell’area interessata dalla contaminazione». La riunione si svolgerà nella sede dell’Arpav di Vicenza e prevede, fra l’altro, la nomina di un organismo che avrà il compito di pianificare gli interventi volti a portare acqua pulita e sicura nell’area inquinata e approvare i progetti, in modo da evitare di perdere tempo nel farli adottare dalle singole Ato. Progetti per i quali il Governo ha stanziato 56,8 milioni di euro ma che dovranno essere co-finanziati, pare per almeno altrettanti soldi, dalle società di gestione, i cui unici introiti vengono dalle bollette. Il commissario di fatto intende poi creare da subito anche un secondo organismo tecnico, di cui egli sarà, a pari del primo, il coordinatore. «Esso sarà formato dalle società del servizio idrico integrato, che saranno nominate soggetto attuatore del piano», precisa. Le società avranno il compito di verificare che i progetti siano a posto e la correttezza dei punti di prelievo dell’ acqua che poi arriverà nell’area esposta all’ inquinamento. «Dovremo dare attuazione alle disposizioni della Giunta regionale per quanto riguarda i piani di sicurezza degli acquedotti, e quindi evitare di prelevare l’acqua vicino a realtà potenzialmente inquinanti, perché non possiamo rischiare di trovarci fra qualche anno a dover affrontare un’altra situazione come questa», aggiunge Dell’Acqua. «Da questa settimana trasferirò la direzione dell’agenzia regionale per l’ambiente per alcuni giorni a Vicenza, perché voglio essere più vicino all’area che si trova a fare i conti con la contaminazione», dice inoltre. Ma il suo ruolo riguarda anche i temi ambientali e sanitari di questa complicata vicenda? «No, anche se è possibile che prossimamente vengano valutati altri compiti, per ora mi occuperò come commissario solo degli acquedotti; ovviamente, però, lavorerò anche sugli altri fronti come direttore di Arpav e coordinatore della commissione Ambiente e Salute». •