«È sacrosanto che i sindaci dei Comuni contaminati da Pfas e varie associazioni di cittadini chiedano che l’Europa fissi dei limiti pari a zero di Pfas che valgano su tutto il territorio europeo. Io stessa presenterò personalmente una serie di emendamenti, a mia firma, affinché il Parlamento europeo stabilisca limiti “quasi zero” di Pfas e venga preso in considerazione il principio di precauzione». Così l’eurodeputata vicentina Mara Bizzotto (Lega) apre la partita che sarà giocata da qui all’autunno a Bruxelles per giungere a quello che il Veneto chiede da anni: il varo di una normativa europea sui limiti dei composti perfluoroalchilici nell’acqua potabile. «È una battaglia di buon senso, di civiltà e di rispetto per l’ambiente e la salute pubblica che ci tocca tutti da vicino, soprattutto noi veneti che abbiamo subito questo maxi-inquinamento da Pfas per un’area di 180 chilometri quadrati che coinvolge 350mila cittadini», spiega Bizzotto in una nota in cui fa suoi gli appelli «di varie associazioni di cittadini e dei sindaci dei Comuni del Vicentino, Padovano e Veronese che hanno chiesto all’Ue di inserire limiti “quasi zero”». Mara Bizzotto in questi anni ha portato più volte sui tavoli di Bruxelles il caso Pfas, chiedendo anche «lo stanziamento di fondi straordinari Ue in favore di Regione, Comuni e cittadini per tutelare la salute pubblica e bonificare le aree inquinate». Adesso però c’è una battaglia campale: come noto la Commissione ha varato la proposta di revisione della Direttiva di 20 anni fa sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. E l’eurodeputata ha ben presenti le tappe della battaglia: «Secondo il calendario dei lavori reso noto in questi giorni – spiega – la proposta di revisione della Direttiva sarà presentata il 4 maggio in commissione “Ambiente e sanità pubblica” del Parlamento europeo, il 7 giugno sarà oggetto di discussione ed entro il 13 giugno si dovranno depositare gli emendamenti. La direttiva sarà poi votata dalla Commissione il 10 settembre e approderà al voto finale del Parlamento europeo, in sessione plenaria a Strasburgo, nella prima settimana di ottobre. E poi già il 25 aprile ci sarà una riunione della Commissione per monitorare come la direttiva vigente sia stata applicata dagli Stati Membri in questi anni. I prossimi saranno quindi mesi decisivi per fare in modo che Bruxelles scriva una nuova normativa realmente a tutela dell’acqua e della salute pubblica: secondo me dovrà contenere anche dure sanzioni contro chi mette a repentaglio la salute dei cittadini e prevedere speciali investimenti economici europei per la bonifica delle aree inquinate».
Il Giornale di Vicenza – 1 aprile 2018