LA POLEMICA Botta e risposta fra Veneto e Toscana sul caso Pfas. Dopo che a Venezia avevano rivendicato il merito di fare da modello alle altre zone d’Italia interessate dall’analoga contaminazione, a Firenze accusano Palazzo Balbi di ingenerare «confusione e conclusioni fuorvianti». Regione Toscana e Arpat contestano all’assessore veneto Gianpaolo Bottacin di aver confuso i Loq (valori minimi che uno strumento può misurare) con gli Sqa (standard di qualità ambientale previsti dalla normativa): «Quando l’assessore conclude che in Toscana i due terzi dei campioni hanno rilevato un superamento dei limiti per le acque superficiali, non specifica che tali superamenti si riferiscono ai valori di Loq e non ai valori Sqa, che riguardano invece la concentrazione massima e media annuale».
LA REPLICA Non si fa attendere la replica di Bottacin: «Prendo atto delle dichiarazioni di Arpat, ma sottolineo che nel loro sito si trova testualmente che su 139 determinazioni effettuate sulle acque superficiali ci sono “valori significativi vicini allo Sqa-Ma per Pfoa e Pfbs” e “superamenti per Pfos”». Intanto delle sostanze perfluoroalchiliche ha parlato ieri anche il governatore Luca Zaia a Bruxelles, in occasione dei lavori del Comitato europeo delle Regioni: «Serve un limite nazionale per i Pfas. Oggi siamo un punto di riferimento nazionale, ma viviamo ancora nell’imbarazzo di essere l’unica Regione che ha fissato i limiti».
IL Gazzettino – 24 gennaio 2018