Il Minsalute ha emanato il Piano di sorveglianza nazionale per l’influenza aviaria per il 2018. Andrà completato entro il 31 dicembre
La Direzione generale per la Sanità animale del Minsalute ha trasmesso ieri agli assessorati alla sanità delle Regioni il Piano di sorveglianza nazionale per l’Influenza aviaria relativo all’anno 2018. Il Piano dovrà essere portato a termine entro e non oltre il 31 dicembre 2018.
In base ai dati di popolazione, presenti in Banca dati Nazionale (BDN), sono state predisposte mappe relative alla presenza di allevamenti distribuiti per provincia, e mappe indicanti la consistenza delle specie considerate a maggior rischio sulla base dei dati epidemiologici delle precedenti epidemie di influenza aviaria in Italia (tacchini da carne, galline ovaiole, anatre e oche). La maggiore numerosità di allevamenti è presente in una macro-area che comprende gran parte delle regioni Veneto e Lombardia (province di Verona,Vicenza, Padova, Brescia, Mantova, Cremona e Bergamo), nella quale è presente la maggioranza delle produzioni avicole nazionali.
CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO
Prendendo in considerazione quale fattore di valutazione esclusivamente le specie che risultano a maggior rischio di infezione e il numero di focolai di influenza aviaria in allevamenti industriali nel corso degli ultimi 5 anni, sono state identificate delle province “ad alto rischio”, in cui attuare un monitoraggio con frequenza elevata (appartenenti alle regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) e altre province “a rischio medio” da sottoporre a monitoraggio con frequenza meno elevata (regioni: Lazio e Umbria). La restante parte del territorio nazionale è stata classificata come “a basso rischio” e le attività di sorveglianza saranno basate sulla notifica di casi e sospetti di IA (sorveglianza passiva) e sulla sorveglianza attiva negli allevamenti appartenenti alla filiera rurale (svezzatori) come definito dalla legislazione nazionale.
Le province considerate ad alto rischio di introduzione e diffusione, suddivise per regione, sono:
– Emilia Romagna: province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna;
– Lombardia: province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova;
– Piemonte: province di Cuneo e Torino;
– Veneto: province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza (l’intero territorio
regionale ad esclusione della provincia di Belluno).
Le province considerate a rischio medio sono:
– Lazio: province di Roma e Viterbo;
– Umbria: province di Perugia e Terni.
In tutti gli allevamenti a livello nazionale è obbligatorio attuare piani di biosicurezza come da OM 26/08/2005.
CRITERI E FATTORI DI RISCHIO PER LA SORVEGLIANZA BASATA SUL RISCHIO
Il metodo di sorveglianza da attuare nel 2018 in Italia è stato definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:
– ubicazione delle aziende avicole in zone ad alta densità di volatili selvatici migratori, in particolare di quelli appartenenti alle “specie bersaglio” elencate nella parte 2 dell’Allegato II della Decisione della Commissione 2010/367/UE;
– presenza di aree ad alta densità di aziende avicole (DPPA);
– caratteristiche strutturali e gestionali del sistema produttivo avicolo;
– situazione epidemiologica presente e pregressa (fattori di rischio di introduzione e diffusione rilevati nel corso delle precedenti epidemie);
– flusso e tipologia di scambi commerciali;
– tipologia produttiva e misure di biosicurezza degli allevamenti commerciali di specie a rischio (presenza nell’azienda di categorie di pollame a lunga vita produttiva, multi-età e multispecie);
– presenza di aziende avicole free-range e/o aziende in cui il pollame può entrare in contatto con i volatili selvatici (assenza di barriere o barriere non funzionali).
In base al rischio di introduzione e/o di diffusione dei virus influenzali, verranno inclusi nel piano di sorveglianza sia allevamenti del settore industriale sia del settore rurale (svezzatori, commercianti e rurali).
PIANO NAZIONALE SORVEGLIANZA AVIARIA 2018
20 gennaio 2018