di Albino Salmaso. La maratona del consiglio regionale per approvare il bilancio 2018, continua a riservare sorprese e ieri la Quinta Commissione ha dato il via libera alla nascita dell’Azienda Zero, la superstruttura della sanità che dovrà governare le 12 Usl venete all’insegna di una sola regola: tagliare i costi, migliorare la qualità dei servizi e ridurre le liste d’attesa. A leggere la delibera, approvata il 14 dicembre in giunta su proposta dell’assessore Luca Coletto, balza agli occhi un dato: su 305 dipendenti ci sono 54 dirigenti con stipendio medio di 90 mila euro. Nella delibera, Coletto fissa in 2,7 miliardi il costo complessivo del personale delle Usl, Ircs, Iov, Azienda Zero e Arpav con un taglio del 30% delle consulenze. La commissione sanità, guidata da Fabrizio Boron (lista Zaia) ha approvato la delibera e quindi la riforma diventa operativa dal primo gennaio 2018, con il passaggio del personale.
Ma a sollevare pesanti interrogativi è Daniele Giordano, della Cgil, che ha già aperto un altro fronte con l’assessore Donazzan per il passaggio dei dipendenti dei Centri per l’impiego a Veneto Lavoro, agenzia della Regione. «Nell’Azienda Zero sono previsti ben 54 dirigenti, con retribuzione media di 90.000 euro sui 305 totali, pari a 1 dirigente ogni 6 lavoratori. Un record che avvicina il Veneto alla Sicilia: i dirigenti assorbono da soli quasi 5 milioni l’anno, un vero carrozzone. Temo che l’anticamera dell’autonomia del presidente Zaia, rischi di far cambiare idea anche ai più ferventi federalisti», dice Giordano.
«Non si capisce cosa continueranno a fare i 174 lavoratori della direzione sanità e sociale della Regione, dato che ne verranno trasferiti 30 e che non potranno più svolgere compiti ora delegati all’Azienda Zero, come emerge dalle delibere su materie oggi trattate dalla Regione. Ad esempio: risorse strumentali e risorse umane, professioni sanitarie, sistema informativo, acquisti centralizzati, edilizia ospedaliera. Stesso discorso per le 60 posizioni organizzative della direzione sanità e sociale che costano, in termini di incentivo, 544.500 euro per dei compiti che verranno assegnati al carrozzone Azienda Zero».
Cosa chiede la Cgil, sostenuta anche da Cisl e Uil? Di porre fine al precariato, che riguarda 600 dipendenti con i requisiti per essere assunti in tempi rapidi senza rispettare il tetto trimestrale dei concorsi. E tra le tante anomalie, Daniele Giordano segnala anche il divieto imposto ai medici specializzandi, borsisti e tirocinanti di utilizzare «la mensa agevolata a 1,03 euro» sia a Padova che a Verona. «Mi pare evidente che questa assurda discriminazione deve cadere in fretta anche per gli stagisti e i tirocinanti», afferma Giordano. Ultima questione: le liste d’attesa. «Ci vuole può coraggio per allineare i tempi tra l’attività istituzionale la libera professione», conclude la Cgil. (La Nuova Venezia – 22 dicembre 2017)
La nota stampa del Consiglio regionale
Quinta Commissione – “Via libera al Parere alla Giunta sulle disposizioni concernenti il personale delle aziende ed enti del SSR, relative all’anno 2018”
Nel corso della seduta di giovedì 21 dicembre us, la Commissione Sanità ha dato il via libera, a maggioranza, con il voto contrario del Movimento Cinque Stelle, al Parere alla Giunta regionale in ordine alle disposizioni concernenti il personale delle aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale, relative all’anno 2018, e all’approvazione del Piano delle assunzioni in Azienda Zero, per lo stesso anno.
A margine dei lavori, questo il commento del presidente della Quinta Commissione, Fabrizio Boron (Zaia Presidente): “La Commissione Sanità ha approvato la D.G.R. sul fabbisogno di personale delle Ulss di Azienda Zero e, in particolare, di Azienda Zero, una struttura strategica, con caratteristiche peculiari, che deve iniziare a funzionare a pieno regime dopo la riforma sanitaria. La determinazione dei costi e del fabbisogno di personale rappresenta quindi un atto importantissimo, che consente ad Azienda Zero di svolgere le proprie funzioni. Questo è stato un anno particolare, di rodaggio per la riforma sanitaria. Ci sarà tempo, nel corso del 2018, per analizzare i risultati e programmare l’attività futura”.
Via libera a maggioranza anche al Parere alla Giunta regionale in ordine alla modifica della D.G.R. di riparto del Fondo Sanitario Regionale 2017- 2018.
“Nello specifico – spiega il Presidente Boron – il provvedimento approvato assegna una disponibilità maggiore all’Ospedale di Asiago, sei milioni di euro, riconoscendone la specificità territoriale di ‘area pedemontana’, come è già stato fatto mesi fa per Belluno, Venezia e Rovigo. Al nosocomio asiaghese viene così garantita certezza di finanziamento, valorizzandolo sempre più”.
22 dicembre 2017