Permessi e distacchi sindacali, il pubblico impiego si aggiorna. È stato siglato in via definitiva l’accordo tra Aran e sindacati. La firma preliminare era stata raggiunta a luglio, dopo oltre sei mesi di confronto. L’obiettivo era aggiornare regole che risalivano al 1998. Per farlo è stato messo a punto un vero e proprio Testo Unico sulla materia. La novità principale sta nel riconoscimento di un ricorso “elastico” di distacchi, assenze complete, e permessi, fruibili in ore, in modo da riequilibrare il taglio del 50% delle prerogative, previsto nel 2014. D’altra parte la flessibilità tra permessi e distacchi, da cumulare o spacchettare, era indicata già nello stesso decreto Madia che apriva a «forme di utilizzo compensativo». L’intesa, inoltre, ricalibra i diritti sindacali sulla nuova mappa del pubblico impiego, che è passata da 11 a 4 comparti. Con la sottoscrizione i quindi si completa l’intero quadro. Una definizione necessaria visto che le trattative per il rinnovo del contratto stanno ormai entrando nel vivo
Il comunicato Cosmed. È stato definitivamente firmato ed è pertanto operativo a tutti gli effetti dal 5 dicembre 2017 il contratto nazionale quadro sulle prerogative sindacali (permessi e distacchi). Le variazioni rispetto all’ipotesi di accordo siglata lo scorso 26 luglio sono minime e lessicali.
Entrano a pieno regime alcune novità:
– Si prende atto del nuovo assetto delle aree contrattuali anche ai fini della ripartizione dei permessi aziendali, con monte ore non più suddiviso in 8 aree ma in 4.
– Si valorizzano anche a livello decentrato (come è già avvenuto a livello centrale) anche le deleghe dei dirigenti a tempo determinato, utili per la rappresentatività e la ripartizione dei permessi aziendali.
– Si introducono alcune flessibilità in particolare la frazionabilità dei distacchi passa dal 50% al 75%, i permessi per gli organi statutari sono cumulabili con i distacchi parziali.
– Si istituisce un nuovo contingente nazionale di monte ore di permessi utilizzabile per l’espletamento del mandato
– Si ribadiscono le prerogative dei dirigenti sindacali
– Si superano incertezze e conflittualità scaturite da interventi legislativi, riportando la materia alla competenza della contrattazione
– Aumenta la percentuale di permessi spostabile dal centro alla periferia compensabile però con contingenti nazionali utilizzabili a livello decentrato.
COSMED nel suo complesso incrementa significativamente il numero dei distacchi che passa da 13 a 24 riassorbendo quasi completamente il taglio del 50% operato dal legislatore.
Resta la ferita del mancato riconoscimento delle prerogative collegate alle RSU che non vengono riconosciute se non si provvede alle elezioni, intenzione al momento non condivisa dalla Dirigenza.
Parimenti persiste un eccesso di burocrazia che rischia di rendere difficile l’esigibilità dei diritti e delle prerogative.
Tuttavia il CCNQ costituisce un chiaro segnale di ripristino delle normali relazioni sindacali duramente delegittimate in questi anni da improprie ingerenze politiche ed interventi legislativi autoritari.
leggi l’informativa
il testo dell’accordo-quadro
Fonte: Cosmed – 6 dicembre 2017