Si è tenuta oggi, venerdì 16 giugno, in V commissione del Consiglio regionale l’audizione del Sivemp Veneto sulle Linee guida per l’Atto aziendale e l’organizzazione del Dipartimento di prevenzione delle Ulss. La commissione sanità sta lavorando infatti in queste settimane al proprio parere sulla proposta della Giunta regionale (Dgr 30-CR del 6 aprile 2017). Acquisito tale parere la Regione licenzierà poi il testo definitivo delle Linee guida.
Della delegazione del Sindacato veterinari di medicina pubblica, guidata dal segretario regionale Franco Cicco, facevano parte Maria Chiara Bovo e Paolo Zanin. Il segretario ha illustrato al presidente Fabrizio Boron e ai consiglieri le osservazioni e le proposte del Sivemp sull’organizzazione del Dipartimento di prevenzione e l’assetto dei servizi veterinari nelle nuove Ulss. Con l’entrata in vigore della legge regionale 19/2016 i servizi di sanità veterinaria pubblica e sicurezza degli alimenti di origine animale si trovano ad operare infatti in aziende sanitarie più ampie e di maggiore complessità. Tali servizi vanno organizzati, quindi, da un lato, tenendo conto di questa accresciuta complessità e, dall’altro, della capillarità del territorio e delle esigenze di una utenza consolidata, prevedendo quindi anche un’articolazione organizzativa ben definita su base territoriale.
I rappresentanti Sivemp hanno sottolineato la necessità di mantenere e potenziare (tanto più ora a fronte di Ulss di maggiori dimensioni), all’interno del Dipartimento di prevenzione, il Dipartimento funzionale di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, indispensabile strumento di coordinamento multidisciplinare. Quanto all’articolazione dei servizi veterinari il Sivemp propone di istituire in ogni Ulss una quarta struttura complessa di area veterinaria da individuare in base alle esigenze produttive e alla situazione socio-morfologica dei territori.
Rimarcata anche l’esigenza di mantenere un’adeguata articolazione dei servizi a livello degli ambiti territoriali delle vecchie Ulss a contatto con l’utenza, prevedendo l’articolazione di una rete di servizi veterinari territoriali coerentemente e razionalmente organizzati.
La relazione è stata seguita con grande attenzione dal presidente e dai consiglieri, che hanno partecipato al dibattito con domande, in particolare, sulle criticità degli organici dei servizi veterinari veneti, sempre più preoccupanti a fronte di un’età media elevata e della mancata sostituzione del personale che a mano a mano viene collocato in quiescenza. Dal 2010 sono state perse in Veneto circa 45 unità lavorative. E le prospettive per l’immediato futuro sono ancora più inquietanti: da qui a fine anno andranno in pensione altri 15-20 veterinari pubblici.
L’attenzione dei consiglieri si è rivolta anche all’accresciuto peso delle operazioni burocratiche e amministrative che oggi ricadono sulle spalle dei veterinari pubblici che, oltre ad essere pochi, hanno anche molta parte del loro tempo occupata in questi adempimenti. Interesse dei componenti della V commissione anche per il settore dell’igiene dei prodotti ittici e la conseguente mole di attività che tanto impegna i servizi veterinari delle Ulss rivierasche.
Il dibattito ha dato spazio inoltre alla peculiarità dell’attività di sanità veterinaria pubblica che, prevede un’azione diretta e capillare sul territorio, con una presenza costante a contatto e a supporto dell’utenza. Ma si è parlato anche del funzionamento del sistema rapido di allerta comunitario per gli alimenti, del ruolo dei servizi veterinari Ulss nella tutela della sicurezza alimentare nel corso di emergenze ambientali e della gestione delle problematiche che si sono aperte negli ultimi anni con il diffondersi degli esercizi etnici.
LE OSSERVAZIONI E LA PROPOSTA SIVEMP: ECCO I PUNTI PRINCIPALI
Dipartimento funzionale di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare all’interno del Dipartimento di prevenzione. Previsto dalle linee guida del 2013 (Dgr 2271) e dalla legge Balduzzi, non è stato ripreso dalle linee guida in esame oggi. Il Sivemp chiede invece che sia mantenuto. Potrà potenziare forme di coordinamento nell’ambito della Sanità pubblica veterinaria e della Sicurezza alimentare, attraverso strategie e azioni pluridisciplinari, al fine di aumentare l’efficacia e l’efficienza degli interventi e di una maggiore integrazione delle competenze e responsabilità professionali. Tale Dipartimento se aveva ragion d’essere nel 2013 lo ha a maggior ragione oggi, dopo gli accorpamenti, con l’aumento del personale afferente e una maggiore complessità delle attività da svolgere.
Organizzazione dei servizi veterinari. La Giunta nelle linee guida provvisorie ha previsto la possibilità di istituire una quarta struttura operativa complessa (oltre alle tre canoniche) in tre Ulss (Vr, Pd, Tv) su nove. Considerati i nuovi ambiti territoriali, le crescenti competenze dei servizi della sanità pubblica veterinaria anche alla luce della pubblicazione dei nuovi Lea (che saranno applicabili in tutte le aziende sanitarie!) il Sivemp chiede di estendere a tutte le Ulss l’istituzione di una quarta struttura complessa che sarà individuata dai direttori generali in base a esigenze produttive e alla situazione socio-morfologica dei territori.
Il Sivemp inoltre chiede che sia considerata la possibilità di istituire in tutte le Ulss una Unità operativa di Igiene urbana veterinaria che possa essere qualificata almeno come Unità operativa semplice dipartimentale. Richiesta motivata, non solo dalla mutata sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti degli animali d’affezione, ma anche, e soprattutto, da un’accresciuta complessità dell’ambito di intervento.
Cosi come va considerata l’opportunità di istituire all’interno del Dipartimento di prevenzione di ogni Ulss un servizio interdisciplinare di attività di gestione e comunicazione delle emergenze non epidemiche, in ottemperanza a quanto disposto dai nuovi Lea e alla luce anche dei recenti eventi sismici in tanta parte d’Italia e in Veneto della concreta minaccia di alluvioni e allagamenti e dai gravi casi di inquinamento (vedi l’emergenza Pfas).
Articolazione territoriale del dipartimento di prevenzione. Il Sivemp rimarca l’esigenza di mantenere un’adeguata articolazione dei servizi a livello degli ambiti territoriali delle vecchie Ulss a contatto con l’utenza, prevedendo l’articolazione di una rete di servizi veterinari territoriali coerentemente e razionalmente organizzati. Ogni articolazione periferica di medicina veterinaria, corrispondente agli ambiti delle ex Ulss, dovrà essere organizzato nei tre servizi corrispondenti alle tre aree territoriali di Sanità animale, Igiene degli alimenti di origine animale, Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. E per ogni Servizio territoriale di Area dovrà essere nominato un responsabile.
Il documento Sivemp-Fvm consegnato alla V commissione
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 16 giugno 2017