Il Documento di economia e finanza per il 2017, il Piano nazionale delle riforme e la cosiddetta “manovrina” da 3,4 miliardi per la correzione dei conti pubblici sono stati approvati ieri nel Consiglio dei ministri. Pubblichiamo di seguito i documenti di sintesi prodotti dal Consiglio dei ministri di martedì 11 aprile e il comunicato stampa.
La sintesi del Def 2017 e i dati di finanza pubblica
Il comunicato stampa del Consiglio dei ministri
Documento di economia e finanza 2017, a norma dell’articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2017, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009. Il DEF si compone di tre sezioni:
– Sezione I: Programma di Stabilità dell’Italia
– Sezione II: Analisi e tendenze di finanza pubblica
– Sezione III: Programma Nazionale di Riforma (PNR)
Programma di Stabilità
Il Programma di Stabilità del DEF 2017 è il quinto elaborato nel corso della legislatura vigente; offre l’opportunità di valutare il percorso compiuto e i risultati finora conseguiti, in base ai quali orientare anche le future scelte di politica economica.
L’andamento del prodotto interno lordo (PIL) è tornato stabilmente con il segno positivo (+0,1% nel 2014, +0,8% nel 2015, +0,9% nel 2016). Obiettivo del Governo è velocizzare il ritmo di crescita grazie al programma di riforme e di investimenti che sarà implementato e arricchito di nuove iniziative.
Il numero di occupati ha superato di 734 mila unità il punto di minimo toccato nel settembre 2013. Anche per effetto delle misure comprese nel Jobs Act, il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro si è riflesso in una contrazione del numero degli inattivi, del tasso di disoccupazione e del ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG); ne hanno beneficiato i consumi delle famiglie, in crescita dell’1,3 per cento nel 2016, che il Governo precedente ha sostenuto mediante diverse misure di politica economica.
Dal 2014 anche i conti pubblici hanno registrato un costante miglioramento. Il disavanzo in rapporto al PIL è sceso dal 3,0 per cento al 2,7 nel 2015 fino al 2,4 nel 2016; l’avanzo primario è risultato pari all’1,5 per cento del PIL nel 2016.
La somma delle diverse riduzioni d’imposta o misure equivalenti, a partire dalla riduzione dell’Irpef di 80 euro mensili per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, ha portato la pressione fiscale al 42,3 per cento nel 2016 dal 43,6 nel 2013. In aggiunta agli sgravi a favore delle famiglie, si è decisamente abbassata l’aliquota fiscale totale per le imprese tramite gli interventi su IRAP (2015), IMU (2016) e IRES (2017), cui si sono aggiunte una serie di altre misure fiscali in favore della crescita e degli investimenti, a cominciare dal super e iper-ammortamento.
L’obiettivo prioritario del Governo – e della politica di bilancio delineata nel DEF – resta quello di innalzare stabilmente la crescita e l’occupazione, nel rispetto della sostenibilità delle finanze pubbliche.
Per il 2017 è confermata la previsione di crescita dell’1,1% grazie ai risultati attesi dalle riforme avviate negli anni precedenti.
È intenzione del Governo continuare nel solco delle politiche economiche adottate sin dal 2014, volte a liberare le risorse del Paese dal peso eccessivo dell’imposizione fiscale e a rilanciare al tempo stesso gli investimenti e l’occupazione, nel rispetto delle esigenze di consolidamento di bilancio.
In merito alle clausole di salvaguardia, tuttora previste per il 2018 e il 2019, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all’evasione. Tale obiettivo sarà perseguito nella Legge di Bilancio per il 2018. In prospettiva, il Governo avrà un ruolo attivo insieme ad altri partner europei sull’evoluzione delle regole di governance economica comune, in vista di un percorso di aggiustamento compatibile con l’esigenza di sostenere la crescita e l’occupazione.
Il Governo ritiene prioritario proseguire nell’azione di rilancio degli investimenti pubblici. Per conseguire una maggiore efficienza e razionalizzazione della spesa per investimenti si ritiene necessario intervenire per migliorare la capacità progettuale delle amministrazioni e delle stazioni appaltanti per la realizzazione di opere pubbliche.
Il benessere equo e sostenibile
In linea di principio il benessere trae vantaggio dall’aumento del prodotto interno lordo ma non coincide con esso. La qualità e la sostenibilità dell’ambiente, le diseguaglianze economiche, la qualità del lavoro, la salute ed il livello di istruzione della popolazione sono alcune delle dimensioni che concorrono al benessere di una società (vedi anche altro articolo).
Per queste ragioni, il Governo italiano, primo in Europa e tra i Paesi del G7, ha deciso di introdurre in via provvisoria alcuni indicatori di benessere già a partire da questo Documento programmatico. Quindi, accanto agli obiettivi tradizionali – in primis PIL e occupazione che continuano a essere indicatori cruciali al fine di stimare e promuovere il benessere dei cittadini – il DEF illustra l’andamento del reddito medio disponibile, della diseguaglianza dei redditi, della mancata partecipazione al mercato del lavoro, delle emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti. Per le stesse variabili il DEF fissa anche gli obiettivi programmatici.
Programma Nazionale di Riforma
Il Programma Nazionale di Riforma indica precisi campi di azione che dovranno essere perseguiti per potenziare il ritmo della crescita economica, accrescere l’occupazione e contrastare la povertà e le disuguaglianze.
In materia di lavoro si prevede un rafforzamento delle politiche attive volte a stimolare le competenze, nonché misure a sostegno del welfare familiare. D’altra parte gli interventi in materia di lavoro sono anche alla base delle politiche di stimolo alla crescita e alla produttività.
In questo contesto il Governo ritiene fondamentale il ruolo della contrattazione salariale di secondo livello che deve essere ulteriormente valorizzata con interventi sempre più mirati in materia di welfare aziendale.
Per superare le disuguaglianze sono previsti interventi su tre ambiti:
1. il varo del Reddito di Inclusione, misura universale di sostegno economico ai nuclei in condizione di povertà;
2. il riordino delle prestazioni assistenziali finalizzate al contrasto della povertà;
3. il rafforzamento e coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, finalizzato a garantire maggiore omogeneità territoriale nell’erogazione delle prestazioni.
Il Governo proseguirà anche nell’attuazione delle misure di riforma della giustizia già avviate, con particolare riguardo al processo penale, all’efficienza del processo civile e alla prescrizione.
Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (decreto legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e dei Ministri dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan e delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato un decreto legge che dispone misure urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
Di seguito alcune delle principali disposizioni previste.
1. Disposizioni in materia di entrate
– Split Payment
Si estende l’ambito di applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA (c.d. split payment) anche alle operazioni effettuate nei confronti di altri soggetti che, a legislazione vigente, pagano l’imposta ai loro fornitori secondo le regole generali. In particolare, l’estensione riguarda tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della Pubblica Amministrazione, le società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, di diritto o di fatto, le società controllate di diritto direttamente dagli enti pubblici territoriali, le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana. Inoltre, si ricomprendendo anche le operazioni effettuate da fornitori che subiscono l’applicazione delle ritenute alla fonte sui compensi percepiti (essenzialmente liberi professionisti). Le modifiche sopra esposte si applicano dalle fatture emesse a partire dal 1° luglio 2017.
– Contrasto alle compensazioni fiscali indebite (misure antifrode)
Vengono introdotte norme più stringenti volte a contrastare gli indebiti utilizzi in compensazione dei crediti di imposta. Si riduce dagli attuali 15.000 euro a 5.000 euro il limite al di sopra del quale i crediti di imposta possono essere usati in compensazione solo attraverso l’apposizione del visto di conformità del professionista (o sottoscrizione alternativa del revisore legale) sulla dichiarazione da cui emergono. Se le compensazioni sono effettuare senza il visto di conformità o senza la sottoscrizione alternativa, oppure se questi sono stati apposti da soggetti non abilitati, si procede al recupero dei crediti usati in difformità dalle regole, oltre al recupero degli interessi e alla irrogazione di sanzioni.
– Giochi
Si prevede l’aumento, a partire dal 1° ottobre 2017, del prelievo erariale unico (PREU) sugli apparecchi da intrattenimento c.d. “new slot” o AWP e sulla raccolta derivante dagli apparecchi c.d. “videolotteries” o VLT.
– Rideterminazione base ACE (Aiuto alla Crescita Economica)
Si modificano le modalità di determinazione della base di riferimento su cui calcolare il rendimento nozionale ai fini ACE, per la quale si prevede il progressivo abbandono del criterio incrementale su base fissa.
2. Disposizioni in materia di giustizia tributaria
– Definizione agevolata delle controversie tributarie
Si prevede la possibilità di definire le controversie rientranti nella giurisdizione tributaria in cui è parte l’Agenzia delle entrate, mediante il pagamento degli importi contestati con l’atto impugnato e degli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, al netto delle sanzioni e degli interessi di mora (la richiesta di definizione deve essere presentata entro il 30 settembre 2017).
3. Disposizioni in materia di enti territoriali
– Riparto del Fondo di Solidarietà Comunale
Si modifica il correttivo statistico stabilito dalla legge di bilancio 2017 per la definizione degli importi spettanti a ciascun comune a valere sul Fondo di solidarietà comunale, accogliendo in tal modo la richiesta avanzata in merito dall’ Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
– Contributo a favore delle province della Regione Sardegna e della città metropolitana di Cagliari
Si prevede un contributo in favore delle province della Sardegna e della città metropolitana di Cagliari per 10 milioni di euro per l’anno 2017 e per 20 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2018.
– Contributo a favore delle province delle regioni a statuto ordinario
La disposizione prevede un contributo in favore delle province delle regioni a statuto ordinario per 110 mln per l’anno 2017 e per 80 mln annui a decorrere dall’anno 2018 per la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Inoltre, prevede 100 mln per l’anno 2017 per la manutenzione delle strade.
– Fabbisogni standard e capacità fiscali per Regioni
Si introduce la procedura per la determinazione di fabbisogni standard e capacità fiscali standard delle Regioni a statuto ordinario, anche ai fini del riparto tra le regioni stesse del concorso alla finanza pubblica.
– Attribuzione quota investimenti Regioni
Si prevede, a seguito dell’Intesa in Conferenza Stato-regioni, l’attribuzione di risorse in favore delle Regioni per la realizzazione di investimenti a valere sul fondo di cui all’articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016, finalizzato ad assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese.
– Trasporto pubblico locale
Si prevedono la stabilizzazione del Fondo destinato al finanziamento del trasporto pubblico locale (4.789.506.000 euro per l’anno 2017 e 4.932.554.000 euro per gli anni dal 2018 in poi) e l’incremento dal 60 % all’80% l’anticipazione dell’erogazione del predetto fondo, anche al fine di ridurre i tempi di pagamento dei debiti della PA.
– Flussi informativi delle prestazioni farmaceutiche
Si consente, in via sperimentale, l’accesso diretto all’Agenzia Italiana del Farmaco ai flussi informativi di monitoraggio dell’assistenza farmaceutica, ai dati della ricetta dematerializzata farmaceutica presente nel sistema Tessera Sanitaria e ai dati della fatturazione elettronica relativa ai medicinali.
– Spazi finanziari per investimenti in favore delle Regioni
La norma stabilisce il riparto e le modalità di utilizzo degli spazi finanziari in favore delle Regioni per 500 milioni di euro per l’anno 2017 previsti dalla legge di bilancio 2017.
– Innalzamento turn over e disposizioni personale Province
Le norme incrementa dal 25 al 75 la percentuale di turn over del personale anche per i comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti. Inoltre, eleva al 90% il turn over per gli enti virtuosi nella gestione degli spazi finanziari per investimenti.
4. Interventi in favore delle zone terremotate
– Fondo per l’accelerazione della ricostruzione e zona franca
È istituito un Fondo specifico di 1 miliardo di euro per ciascun anno del triennio 2017-2019 finalizzato a consentire l’accelerazione delle attività di ricostruzione.
Tra le misure viene istituita una zona franca urbana nei Comuni delle Regioni del Lazio, dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo colpiti dagli eventi sismici che si sono susseguiti a far data dal 24 agosto 2016, in favore delle imprese aventi la sede principale o l’unità locale all’interno della stessa zona franca e che abbiano subito una contrazione del fatturato a seguito degli eventi sismici. Tali imprese possono beneficiare, in relazione ai redditi e al valore della produzione netta derivanti dalla prosecuzione dell’attività nei citati Comuni, di una esenzione biennale IRES e IRPEF (fino a 100 mila euro di reddito), IRAP (fino a 300 mila euro di valore della produzione netta) e IMU, nel rispetto dei limiti e delle condizioni stabiliti dai regolamenti “de minimis”.
5. Misure per lo sviluppo
Si prevedono infine talune misure per lo sviluppo economico e in materia di infrastrutture, tra cui:
– il potenziamento degli incentivi alle quotazioni con riferimento alle piccole e medie imprese (equity crowfunding);
. l’estensione temporale delle agevolazioni per le start-up innovative;
. norme per agevolare la finanza di progetto nell’ammodernamento degli impianti sportivi pubblici;
. misure per la qualità del servizio di trasporto pubblico locale ed il rinnovo del materiale rotabile;
– l’adeguamento delle linee ferroviarie regionali agli standard di sicurezza nazionali;
– il contenimento dei costi dei servizi di navigazione aerea forniti dall’Enav negli aeroporti a basso traffico;
– l’allineamento della disciplina del regime patent box (introdotto dalla legge di stabilità 2015) alle linee guida Ocse;
– disposizioni per la realizzazione del progetto sportivo “Ryder Cup 2022” e per quello delle finali di coppa del mondo di sci a marzo 2020 e i campionati mondiali di sci alpino che si terranno a Cortina d’Ampezzo nel febbraio 2021.
Nuovi fondi per i rinnovi contrattuali per il 2016-2018
Arrivano nuovi fondi per rinnovare i contratti in tutta la pubblica amministrazione. Secondo la bozza del Def in governo in ossequio all’accordo dello scorso novembre tra il ministro Madia ed i sindacati prevede infatti di aumentare di circa 2,8 miliardi di euro la dotazione a favore dei rinnovi in modo tale da assicurare un aumento medio di 85 euro per il periodo 2016-2018. Le risorse finora disponibili, dopo il primo stanziamento disposto con la legge di Bilancio 2017, secondo il Def consentono infatti di attribuire un beneficio medio di circa 35,9 euro mensili.
Per arrivare agli 85 euro concordati coi sindacati occorre aggiungere 1,6 miliardi per il settore statale (contro 1,2-1,3 miliardi di cui si era sempre parlato in passato), più altri 1,2 miliardi per il resto della Pa che però dovrebbero essere stanziati nei bilanci dei vari enti locali. «Il governo mantiene gli impegni presi con l’accordo del 30 novembre sia nel contesto giuridico che economico-finanziario» conferma il sottosegretario alla Pa Angelo Rughetti segnalando che «il ministro Madia ha posto la questione, ricordando la necessità di mantenere gli impegni». A Cdm in corso si era infatti diffusa la voce che lo stanziamento era stato cancellato, tant’è che la Cgil era arrivata a minacciare lo sciopero generale. In conferenza stampa però il ministro dell’Economia Padoan ha voluto rassicurare tutti confermando che «il governo mantiene tutti gli impegni presi inclusi quelli relativi ai contratti con la Pa». Soddisfatti i sindacati che ora come spiega Barbagallo (Uil), puntano «a chiudere i rinnovi entro giugno».
Da Quotidiano sanità, La Stampa, Il Sole 24 Ore sanità – 12 aprile 2017