«Sull’anticipo pensionistico (Ape) manca il decreto attuativo. Invece sul cumulo gratuito manca una circolare esplicativa Inps. Mancano spiegazioni su praticabilità e convenienza delle soluzioni prospettate dal Governo in Finanziaria. Inoltre persiste una disparità di trattamento in tema di Tfr tra dipendenti privati e pubblici a svantaggio di questi ultimi. Come medici e dirigenti del Servizio pubblico vogliamo informare i colleghi su quanto accade, e sollecitare il governo ad agire rapidamente con gli atti dovuti». Giorgio Cavallero segretario generale Cosmed parla a margine del convegno “la previdenza dopo la legge di bilancio” organizzato dalla confederazione Cosmed e con interventi delle principali casse sanitarie, in primis l’Enpam che ospita i lavori. Nel mirino, il cumulo di spezzoni previdenziali ormai consentito dalla Finanziaria, e la possibilità per il dipendente di andare in pensione prima del tempo facendosi anticipare dalla banca una somma da restituire con gli interessi (Ape).
«Sull’anticipo pensionistico-Ape, noi vorremmo sapere come si calcola l’interesse, quanto è, se c’è possibilità di riscattare in anticipo il mutuo, qual è l’arco temporale di cui tenere conto. Sul cumulo gratuito, la legge afferma che si possono cumulare tutti gli spezzoni lavorati dentro e fuori Inps, ma occorre chiarire se, come noi riteniamo, il cumulo concorre anche al passaggio dal sistema contributivo al misto e se il misto da considerare è quello con retributivo fino al 1995 o fino al 2011 (per coloro che verrebbero ad ottenere con il cumulo 18 anni al 31.12.1995) con una più conveniente valorizzazione dei periodi cumulati. Fin qui sono trapelate solo indiscrezioni. Tipo: chi ha maturato 18 anni di contributi in una sola gestione può passare al sistema di calcolo misto 2011 e fruire del criterio retributivo per una parte dei contributi, chi li ha maturati in più gestioni non potrebbe.
Ma non c’è alcun provvedimento, ad oggi, che lo confermi». I medici e i dirigenti, conferma Cavallero, «sono drammaticamente interessati al cumulo come contribuenti Inps-Inpdap da una parte e come contribuenti obbligatori ai fondi generali Enpam dall’altra. Il cumulo infatti può determinare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro di molti di noi. E dare una prospettiva nuova a migliaia di precari del Ssn, e agli ex specializzandi che dal 2006 versano in gestione separata Inps (prima non avevano niente) ma che – finita specializzazione e precariato – contribuiscono ad altre gestioni e potranno finalmente cumulare i contributi. Ecco perché ci aspettiamo decreti e circolari esplicative. Infine -continua Cavallero- sempre in tema di previdenza denunciamo una problematica grave e ben nota: le liquidazioni dei dipendenti pubblici sono versate in tre rate a partire da 24 mesi dopo il pensionamento, la seconda tranche arriva dopo 36 mesi, la terza dopo 48 mesi. Stiamo attivando un ricorso pilota per far riconoscere l’incostituzionalità di questa norma. Il concetto è che la pensione si può avere subito, la liquidazione no, perché le risorse nel pubblico non sono accantonate come nelle altre gestioni ma vanno perse nelle maglie del bilancio dello Stato. Ma in questo modo si finisce per sequestrare un bene personale del contribuente!»
Mauro Miserendino – Doctor33 – 27 marzo 2017