“Dopo che, colpevolmente, ha fatto partire con grave ritardo la campagna vaccinale per fronteggiare il virus, ora il governo regionale ha il dovere di dire con chiarezza quali strategie voglia adottare per gestire una situazione che è ancora emergenziale. Basti pensare che alla data del 10 febbraio sono stati confermati in totale 387 focolai in Veneto e che, complessivamente, sono 155 i Comuni ad essere interessati dal Blue tongue”. A dirlo sono i Consiglieri regionali Cristina Guarda (Alessandra Moretti Presidente), Francesca Zottis e Graziano Azzalin (Partito Democratico), primi firmatari di un’interrogazione sul tema, sottoscritta dai gruppi di PD e di Veneto Civico. “È opportuno – proseguono i tre consiglieri – valutare l’ipotesi di rendere obbligatori e accessibili i vaccini contro la ‘Blue tongue’ per ovini e caprini, espletando la funzione regionale della sicurezza e prevenzione veterinaria”.
“La forte sottolineatura riguarda soprattutto la necessità di stabilire anche come gestire il virus nella categoria bovini, chiarendo se l’obiettivo sia quello del debellare attraverso le campagne vaccinali o della convivenza con il virus”
“Nel caso in cui mancassero le risorse necessarie per perseguire l’obiettivo della totale copertura vaccinale, è necessario che la Regione intervenga per ridefinire le restrizioni alla movimentazione dei capi e verificare l’endemicità del virus, senza sottovalutare gli aspetti penalizzanti che l’attuale situazione provocherebbe, sul fronte degli scambi commerciali, per numerose aziende di settore della nostra regione”.
“Di qui la richiesta alla Giunta regionale di individuare una strategia di interventi urgenti – concludono – da attuare per contrastare l’espansione del virus, una volta trascorso il periodo di latenza invernale e per il superamento dell’emergenza. Bisogna uscire da una situazione nella quale si è registrato un preoccupante abbandono degli allevatori da parte della Regione”.
Il testo dell’interrogazione a risposta immediata
EMERGENZA BLUE TONGUE: QUALI STRATEGIE PER LA GESTIONE DEL CONTAGIO?
Presentata il 14 febbraio 2017 dai Consiglieri Guarda, Fracasso, Azzalin, Dalla Libera, Ferrari, Moretti, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis
Premesso che:
– a partire dall’agosto scorso si è manifestata in Veneto la comparsa di casi di ‘Blue tongue”, una malattia che colpisce ovini, caprini e bovini;
– la suddetta infezione è caratterizzata da una sintomatologia molto grave negli ovini con febbre, scolo nasale ed edema (aumento di volume) della testa e congestione delle mucose della bocca, fino a provocarne la morte. Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, fuoriesce dalla bocca, da qui il nome di lingua blu dato alla malattia. L’infezione è anche responsabile di malformazione fetali e aborti. Nei bovini l’infezione può mostrarsi con forme cliniche più o meno evidenti. Il bovino, una volta infettato dal vettore, presenta una fase viremica molto lunga, fino a 60 giorni post infezione, costituendo, pertanto, un serbatoio di virus in grado di garantire all’infezione il superamento dei periodi di freddo invernale nelle zone temperate. Ciò ha fatto nascere la necessità di severe misure restrittive circa il divieto di movimentazione degli animali sensibili. Il virus può essere propagato anche con lo sperma ed è per questo che i tori presenti nei focolai di infezione devono essere esclusi dalla monta. È inoltre vietata la movimentazione di ovuli ed embrioni;
– come evidenziato dai servizi veterinari del Veneto, la ripresa dell’infezione rappresenta una seria minaccia per il patrimonio zootecnico (nelle greggi colpite la mortalità arriva anche al 10% dei capi) e desta preoccupazione anche in relazione alla produzione di latte e carne. Il Veneto infatti corre il rischio di essere limitato nella movimentazione degli animali, con conseguenze penalizzanti, a partire dall’export;
– alla data del 10 febbraio 2017, sono stati confermati in totale in Veneto 387 focolai di BTV-4 nelle province di Belluno (83 focolai), Padova (28), Treviso (128), Venezia (2), Verona (35) e Vicenza (111). Complessivamente sono 155 i Comuni ad essere interessati. I focolai sono stati riscontrati in ovini (86), bovini (294), caprini (3), un daino, uno yak e in due selvatici (2 mufloni);
– tutte le regioni del Nord Italia hanno verificato casi di contagio da questa malattia.
Considerato che:
– il ritardo nell’attivazione del piano e della campagna vaccinale 2016 per fronteggiare il virus è una delle cause della propagazione senza controllo della malattia, con i conseguenti disagi subiti dagli allevatori;
– doverosa è la verifica sulla efficienza e le risorse gestionali del servizio veterinario regionale;
– appare opportuno valutare l’ipotesi di rendere obbligatori e accessibili i vaccini contro la ‘Blue tongue’ per ovini e caprini, espletando la funzione regionale della sicurezza e prevenzione veterinaria;
– è necessaria la definizione delle priorità e la programmazione degli interventi di intesa con le altre regioni del nord Italia (Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna) interessate al problema. Questo al fine di discutere ed ottenere da Ministero dell’Agricoltura e Unione Europea esatte linee-guida e direttive che guidino la gestione del contagio.
Ciò non solo per garantire la copertura dei capi ovicaprini, ma per stabilire anche come gestire il virus nella categoria bovini, chiarendo se l’obiettivo sia quello del debellare attraverso le campagne vaccinali o della convivenza con il virus;
– nel caso in cui mancassero le risorse necessarie per perseguire l’obiettivo della totale copertura vaccinale, è necessario che la Regione intervenga per ridefinire le restrizioni alla movimentazione dei capi e verificare l’endemicità del virus, senza sottovalutare gli aspetti penalizzanti che l’attuale situazione provocherebbe, sul fronte degli scambi commerciali, per numerose aziende di settore della nostra regione.
Tutto ciò premesso,
la sottoscritta consigliera regionale interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere:
quale strategia di interventi intende attuare per contrastare l’espansione del virus, una volta trascorsoil periodo di latenza invernale, e per il superamento dell’emergenza ‘Blue tongue’ in Veneto.
Consiglio Veneto – 14 febbraio 2017