di Rosanna Magnano. Ha avuto il via libera all’unanimità della Conferenza Stato Regioni il testo dell’Accordo che riordina «La formazione continua nel settore salute» trasmesso il 1° febbraio scorso, con l’unica modifica all’articolo 39 sull’attività formativa all’estero presentata dalla Provincia Autonoma di Bolzano che estende la disciplina agli Stati dell’area culturale tedesca. Il provvedimento ristruttura la materia all’insegna di una sostanziale sburocratizzazione delle procedure e di una maggiore organicità. Con un duplice obiettivo: semplificare l’attività di professionisti e provider e rendere la stessa offerta formativa più mirata e adeguata a un’effettiva crescita professionale dell’operatore. Tra gli obiettivi anche quello di assicurare un uniforme miglioramento qualitativo dell’assistenza e della formazione continua su tutto il territorio nazionale.
Con una chiara ripartizione delle competenze: la governance del sistema, con la determinazione degli standard minimi di qualità, è prerogativa della Commissione nazionale, che dovrà mettere fissare le regole nel «Manuale nazionale di accreditamento per l’erogazione di eventi Ecm», un documento a cui gli esperti stanno già lavorando e che sarebbe a buon punto. A vigilare sull’assolvimento degli obblighi formativi e ad attestare il numero di crediti effettivamente maturati e registrati sono gli ordini, i collegi, le federazioni nazionali e le associazioni professionali. La Commissione nazionale si avvale dell’anagrafe nazionale Cogeaps per i professionisti sanitari che svolgono professioni sanitarie regolamentate ma non ordinate e non iscritti ad associazioni.
L’attuazione amministrativa è in capo alle Regioni, che potranno individuare requisiti di accreditamento ulteriori purché «oggettivamente idonei a elevare la qualità dell’offerta formativa».
Priorità a trasparenza e indipendenza da interessi commerciali sia nei contenuti formativi che negli obiettivi didattici. E su questo fronte è previsto un giro di vite sulla verifica qualitativa della formazione erogata dai provider. Sono infatti in arrivo monitoraggi più stringenti post accreditamento da parte dell’Osservatorio nazionale, che effettuerà visite direttamente nel luogo di svolgimento dell’evento formativo. Organo ausiliare della Commissione nazionale, l’Osservatorio nazionale, diventerà operativo vigilando sulla qualità dei contenuti e degli eventi formativi e sulla coerenza degli eventi realizzati con gli obiettivi formativi programmati.
Stop ai corsi scelti «a caso», solo per accumulare crediti. Va infatti a regime il dossier formativo del medico, espressione della programmazione dell’aggiornamento nel tempo e della coerenza della formazione rispetto «alla professione, alla disciplina, alla specializzazione, al profilo delle competenze nell’esercizio professionale quotidiano». In questo modo il dossier rappresenta lo strumento che consente al professionista sanitario di programmare e verificare il proprio percorso formativo alla luce del suo profilo professionale e della propria posizione «sia come singolo sia come soggetto che opera all’interno di gruppi professionali».
Il testo dell’Accordo su «La formazione continua nel settore salute»
Il Sole 24 Ore sanità – 3 febbraio 2017