Sono complessivamente 1.050 i provider accreditati a erogare formazione continua obbligatoria per i professionisti sanitari ma di questi solo 700 hanno ottenuto l’accreditamento standard quadriennale. Per gli altri, in possesso dell’accreditamento provvisorio, bisognerà aspettare le valutazioni in loco da parte del gruppo di verifica, all’interno del quale operano un componente della Commissione nazionale per la formazione continua e gli incaricati della Segreteria. Sono questi gli ultimi dati sul motore principale della complessa macchina Ecm. Un sistema che a 12 anni dalla sua istituzione sta finalmente per approdare a una importante fase di riordino. È infatti all’esame delle Regioni lo schema di Accordo sul documento «La formazione continua nel settore salute», che ristruttura la materia all’insegna di una sostanziale sburocratizzazione delle procedure e di una maggiore organicità.
Con un duplice obiettivo: semplificare l’attività di professionisti e provider e rendere la stessa offerta formativa più mirata e adeguata a un’effettiva crescita professionale dell’operatore.
Tra gli obiettivi anche quello di assicurare un uniforme miglioramento qualitativo dell’assistenza e della formazione continua su tutto il territorio nazionale. Con una chiara ripartizione delle competenze: attuazione amministrativa in capo alle Regioni; governance del sistema, con la determinazione degli standard minimi di qualità, prerogativa della Commissione nazionale, che dovrà mettere nero su bianco le regole del gioco nel «Manuale nazionale di accreditamento per l’erogazione di eventi Ecm», un documento a cui gli esperti stanno già lavorando e che sarebbe a buon punto. Le Regioni potranno individuare requisiti di accreditamento ulteriori purché «oggettivamente idonei a elevare la qualità dell’offerta formativa».
Positivo il giudizio della Fnomceo che ha contribuito alla messa a punto dell’Accordo: «Tra i punti qualificanti – spiega il segretario generale Luigi Conte, componente della Commissione nazionale per la Formazione continua e responsabile dei progetti formativi della Federazione – c’è un diverso modo di attribuire i crediti. Semplificato e più generoso nei confronti del professionista. Si è dato spazio poi a modalità di fruizione degli eventi di tipo informatico, puntando sulla formazione a distanza, per facilitare l’accesso ai corsi».
I crediti individuali maturati dai professionisti per il triennio 2017-19 dovranno essere 150 ma sono previsti bonus e sconti per chi era già in regola con il triennio precedente e per chi mette a punto il proprio dossier formativo. E sono concesse facilitazioni anche sulla base della composizione quantitativa dell’aula: per esempio se il corso è frequentato da meno di 100 discenti, un’ora di formazione non varrà più solo 1 credito ma 1,3. «Si parte infatti dal presupposto – spiega Conte – che se il numero dei partecipanti al corso è basso la formazione sarà qualitativamente migliore». Tali crediti in ogni caso continueranno a essere registrati in un’unica anagrafe nazionale gestita dal Cogeaps.
E dovrebbe andare a regime anche il dossier formativo, uno strumento che consente al professionista sanitario di programmare e verificare il percorso formativo alla luce del suo profilo professionale. «Un progetto che diventa finalmente esecutivo – aggiunge Conte – dopo una serie di sperimentazioni. La novità è che l’aggiornamento deve essere mirato e coerente rispetto alla professione, alla disciplina, alla specializzazione, con un impatto effettivo sul profilo delle competenze e sull’esercizio professionale quotidiano. Una modalità quindi specifica e non più casuale». I parametri per la realizzazione del dossier sono stabiliti dalla Commissione nazionale.
Si stringono infine le maglie sulla verifica qualitativa della formazione erogata dai provider. Sono infatti previste più verifiche post accreditamento da parte dell’Osservatorio nazionale, che effettuerà visite direttamente nel luogo di svolgimento dell’evento formativo.
La bozza di Accordo Stato-Regioni sull’Ecm in sanità
Rosanna Magnano – Il Sole 24 Ore sanità – 22 gennaio 2017