Farmaci, personale, piani di rientro e altro ancora. Ecco tutti gli emendamenti alla Legge di Bilancio presentati dalle Regioni, anche su alcune questione cardine gli enti locali ancora stanno discutendo con il Governo e non hanno presentato dei veri e propri emendamenti. Sui farmaci per esempio è ancora in atto un dialogo politico con il Governo soprattutto su due aspetti: la revisione dei tetti di spesa in favore degli acquisti direttie la richiesta di aumentare la quota di payback sulle aziende al 75%, e se le richieste regionali saranno accettate saranno inserite dal Governo. Stesso dicasi per la richiesta di rispettare i patti sulle risorse per il fondo sanitario nazionale 2018 (115 mld invece dei 114 md inseriti in Legge di Bilancio). Sul personale richiesta la possibilità di “utilizzo del 50% delle risorse per la libera professione per effettuare nuove assunzioni” (in attesa dei fabbisogni standard). E poi chieste modifiche su incompatibilità commissario-presidente Regione e ribadito no a nuovi limiti per piani di rientro ospedali. Gli emendamenti
Ma, in attesa che i tavoli politici dipanino la matassa, in ogni caso le Regioni hanno anche presentato alcune proposte emendative specifiche sulla sanità. Sui farmaci no alla norma che vieta la possibilità alle centrali di acquisto di eseguire gare in equivalenza terapeutica e no a stravolgimenti del codice degli appalti per le gare sui farmaci biologici a brevetto scaduto per i quali siano presenti sul mercato i relativi farmaci biosimilari.
Sul personale richiesta la possibilità di “utilizzo del 50% delle risorse per la libera professione per effettuare nuove assunzioni di medici, in attesa che vengano definiti i fabbisogni standard. E poi “quantificare il limite di costo in materia di personale a livello di regione e non più di singola azienda”. Richiesta anche proroga a stipula di contratti flessibili per personale addetto alla ricerca negli Irccs e negli Izs. Niet alla stretta su limiti per Piani di rientro delle Aziende ospedaliere e degli IRccs. E poi proposto che l’incompatibilità con la nomina a commissario ad acta dei presidenti di Regione si applichi solo in caso di nuovi commissariamenti.
Ma vediamo in sintesi gli emendamenti delle Regioni:
Utilizzo del 50% delle risorse per la libera professione per effettuare nuove assunzioni di medici, in attesa che vengano definiti i fabbisogni standard. L’emendamento prevede che “le risorse attualmente utilizzate – ai sensi dell’art. 55 CCNL Dirigenza Medica e Veterinaria e SPTA (libera professione) – ai fini della riduzione delle liste d’attesa derivanti anche da carenze di organico ai sensi dell’art. 55 CCNL Dirigenza 2000, possano, fino al 50% del costo sostenuto nel 2016, sulla base di scelta discrezionale aziendale, essere impiegate per l’assunzione a tempo indeterminato di personale destinato a sopperire alla scopertura lavorativa derivante presumibilmente dalla limitazione d’orario in parola”.
“La possibilità introdotta da tale norma – rilevano le Regioni – pare opportuna, pure in attesa della definizione di standard al fine di determinare il fabbisogno dei professionisti sanitari a livello nazionale – da definire sia per l’ambito ospedaliero, territoriale e per i dipartimenti di prevenzione – per le economie immediate che è suscettibile di produrre. L’assunzione di personale medico, tenuto conto del numero medio di ore lavorate annue, genera un risparmio rispetto al ricordo alle “prestazioni aggiuntive” ex art. 55, comma 2 del CCNL 8/6/2000. La norma appare infine coerente e orientata rispetto alle considerazioni espresse dalla sentenza della Corte dei Conti – Lazio n.33/2015, e non determina oneri sui saldi di finanza pubblica”.
Proposta per quantificare il limite di costo in materia di personale a livello di regione e non più di singola azienda. “La norma – specificano le Regioni – consente di quantificare il limite di costo in materia di personale di cui all’articolo 2, comma 71, della L. 191/2009 a livello di regione e non più di singola azienda. Le regioni sono comunque tenute ad emanare atti di programmazione e indirizzo rivolte alle proprie aziende ed enti del SSR dirette a garantire il rispetto del limite di spesa a livello aggregato. La disposizione non determina oneri sui saldi di finanza pubblica”.
Proroga contratti flessibili per personale addetto alla ricerca negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e istituti zooprofilattici sperimentali. In attesa di una complessiva revisione della accesso all’attività di ricerca, delle modalità di inquadramento del relativo personale e delle tipologie contrattuali costitutive del rapporto di lavoro, per le Regioni “occorre consentire agli IRCCS e IZS di continuare ad avvalersi di personale che ha ormai acquisito notevole expertise nel campo della ricerca. A decorrere, infatti, dal 1 gennaio 2017 si introduce anche per le pubbliche amministrazioni il divieto posto dal d.lgs. 81/2015 (cd. Jobs Act) di stipulare contratti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro personali e continuative, le cui modalità esecutive sono organizzative dal committente. In tale contesto, nelle more della ridefinizione del quadro normativo di riferimento, si ritiene opportuno introdurre la disposizione proposta, finalizzata al garantire la continuità nell’attuazione delle attività di ricerca negli istituti considerati”.
Costo del Personale con riferimento all’anno 2004 meno l’1,4%. Le Regioni chiedono il ripristino delle misure di contenimento della spesa previgenti alla Legge n.190/2014 finalizzate alla salvaguardia dell’equilibrio economico dei singoli sistemi sanitari regionali e di prevedere oltre al rispetto dell’equilibrio economico anche un percorso di riduzione graduale della spesa del personale per gli anni dal 2015 al 2020 senza l’obbligo del rispetto nell’anno 2020 del tetto di spesa relativo all’anno 2004 meno l’1,4%.
Farmaceutica. Aumentare la quota di payback sulle aziende e rimodulazione tetti in favore degli acquisti diretti. Ma non solo, no alla norma che vieta la possibilità alle centrali di acquisto di eseguire gare in equivalenza terapeutica e no a stravolgimenti del codice degli appalti per le gare sui farmaci biologici a brevetto scaduto per i quali siano presenti sul mercato i relativi farmaci biosimilari. Sono queste le proposte di modifica elaborate e approvate dalla commissione Salute delle Regioni rispetto all’art. 59 della Manovra in tema di spesa farmaceutica (vedi tutte le misure sulla farmaceutica in sintesi)
Piani di rientro delle Aziende ospedaliere e degli IRCCS Eliminare il previsto abbassamento al 5% dello scostamento tra costi e ricavi o a 5 milioni di euro (oggi è 10% o 10 mln scostamento costi-ricavi) in valore assoluto per l’individuazione delle aziende ospedaliere o degli IRCCS che andrebbero in piano di rientro in quanto. “Si creerebbe una disparità di trattamento rispetto alla legislazione vigente ed un aumento del numero complessivo di queste strutture sottoposte ad interventi di efficientamento”.
Incompatibilità con la nomina a commissario ad acta dei presidenti Regioni si applica solo in caso di nuovi commissariamenti. “L’emendamento – sottolineano le Regioni – è finalizzato a circoscrivere l’incompatibilità ex lege, tra la nomina a commissario ad acta e l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento, nelle sole fattispecie dei nuovi commissariamenti”.
Disposizioni in materia di indennizzo per danni da emotrasfusioni e vaccinazioni. Richiesta delle Regioni al Governo di saldare la quota degli indennizzi pari a 173 mln. “L’emendamento si rende necessario in quanto le Regioni ai sensi dell’art. 1 comma 586 della Legge 208/2015, hanno anticipato per gli anni 2015 e 2016 le risorse per tale funzione e sono ancora in attesa del trasferimento dallo Stato delle somme dovute. Si rende necessario altresì ripristinare il capitolo a regime per l’esercizio di tale funzione a decorrere dall’anno 2017”.
Clausole di salvaguardia Regioni a statuto speciale e Province autonome.
Si chiede di voler inserire la clausola di salvaguardia per cui “le disposizioni della Legge di Bilancio sono applicabili nelle Regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le disposizioni dei rispettivi statuti e le relative norme di attuazione”,
Altro emendamento quello che prevede la non applicazione delle misure sui piani di rientro per le Aziende ospedaliere per le Regioni e Province autonome.
Chiesta anche la non applicazione alle province autonome della norma che prevede che alla rideterminazione del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard si debbano attenere anche le province autonome.
Quotidiano sanità – 14 novembre 2016