Con la delibera n. 1540 del 10 ottobre 2016, pubblicata sul Bur n.104 del 2 novembre la Giunta regionale ha aggiornato la composizione della Commissione Tecnica per la valutazione della problematica della presenza di sostanze perfluoro – alchiliche (PFAS), modificando parzialmentela la delibera n. 248 dell’8.03.2016. In premessa si ricorda che la Regione aveva istituito con la DGR n. 1490 del 12.08.2013, parzialmente modificata con la DGR n. 619 del 29.04.2014 e con la DGR n. 248 dell’8.03.2016, una Commissione Tecnica interdisciplinare costituita da rappresentanti della Regione e degli altri Enti coinvolti, con lo scopo di valutare i diversi profili della questione e di formulare proposte alle Autorità competenti in ordine alle ulteriori azioni da adottare per la prevenzione e la tutela della salute pubblica. Ma con la delibera n. 802 del 27.05.2016 la Regione ha proceduto all’istituzione delle Direzioni all’interno dell’organizzazione amministrativa regionale.
In seguito alla nuova istituzione delle strutture organizzative della Regione del Veneto viene definita quindi la nuova composizione della Commissione Tecnica per la valutazione della problematica della presenza di sostanze perfluoro – alchiliche (PFAS) a parziale modifica della DGR n. 248 dell’8.03.2016.
La Commissione Tecnica Pfas sarà così composta:
Direttore Generale Area Sanità e Sociale o un suo delegato con funzione di presidente,
Direttore Generale Area Tutela e Sviluppo del Territorio o un suo delegato con funzione di vice-presidente,
Avvocato Coordinatore dell’Avvocatura Regionale o un suo delegato,
Direttore della Direzione Difesa del Suolo o un suo delegato,
Direttore della Direzione Agroambiente Caccia e Pesca,
Direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria o un suo delegato,
Direttore Generale ARPAV o un suo delegato,
Direttore U.O Assetto Idrico Integrato e Tutela delle Acque,
Responsabile Sistema Epidemiologico Regionale o un suo delegato,
Il referente ARPAV per la tematica Pfas.
I membri della Commissione svolgeranno tale incarico nell’adempimento delle normali funzioni di servizio, saranno dovuti gli ordinari rimborsi per spese di missione qualora il lavoro della Commissione Tecnica preveda sedute o sopralluoghi fuori sede. La Commissione avrà il compito di effettuare una ricognizione completa ed esaustiva della situazione e dei possibili sviluppi della stessa, per tutte le matrici interessate dalla contaminazione, e conseguenti valutazioni delle ricadute in tutti gli ambiti interessati.
L’inquinamento da Pfas in vaste zone del Veneto continua ad essere al centro della cronaca di questi giorni, con i ricorsi di aziende e consorzi da una parte che chiedono limiti agli scarichi meno stringenti, e dall’altra un’opinione pubblica sempre più allarmata. Si aspetta da tempo l’avvio di un nuovo piano di monitoraggio sulle matrici alimentari (di cui per ora sono stati effettuati solo i campionamenti su mele, pere e uva) e i risultati delle analisi del biomonitoraggio ematico sugli imprenditori agricoli delle aree contaminate, in tutto un campione di 120 persona, stando al programma definito ancora nel 2015. Nonostante gli annunci questo pool non era mai stato terminato. Solo nel luglio scorso la Regione ha dato disposizioni alle Ulss 20, 21 e 17 di ultimarli. Si tratta di accertamenti significativi visto che i soggetti di questo gruppo sono coloro che si alimentano abitualmente con i prodotti locali delle aree inquinate (vegetali e di origine animale).
Altra frontiera su cui a fine ottobre si è mossa l’Area sanità regionale è quella dei pozzi privati utilizzati per abbeverare gli animali che andrebbero analizzati per rilevare i livelli di contaminazione e monitorati.
Questo aspetto era stato al centro di una puntata della trasmissione Le Iene e aveva portato alla denuncia in Procura a Vicenza del consigliere regionale Andrea Zanoni che aveva chiesto di accertare se esistessero allo stato profili di reato.
6 novembre 2016