Dall’attuazione dei controlli del Piano regionale integrato, al soddisfacimento dei Lea e alla gestione delle emergenze: i servizi dell’Area sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare delle Ulss del Veneto affrontano quotidianamente una mole imponente di attività con organici sempre più risicati. Prende le mosse da queste considerazioni l’interrogazione a risposta scritta presentata ieri dalla consigliera regionale Giovanna Negro, insieme ai colleghi Stefano Casali, Andrea Bassi e Maurizio Conte. I consiglieri tosiani chiedono alla Giunta regionale di conoscere “quanti controlli vengano effettuati dai Servizi dell’Area sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare delle Ulss, quante non conformità sono state riscontrate nel corso del 2015 e del 2016, quanti medici veterinari sono in servizio effettivo nelle Ulss del Veneto e che cosa intenda fare la Regione per ottemperare alle prescrizioni della normativa vigente e, in particolare, a quanto disposto dall’articolo 7 quater del Dlgs. 502/92 in materia di organizzazione dei Dipartimenti di prevenzione”.
L’interrogozione ricorda in premessa come “il sistema sanitario regionale attraverso l’attività dei servizi dell’ambito della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza degli alimenti e della nutrizione, afferenti ai Dipartimenti di prevenzione delle aziende Ulss, garantisca la salute pubblica, la sicurezza igienico sanitaria degli alimenti, la sanità e il benessere degli animali”. E come “l’organizzazione dei Dipartimenti di prevenzione delle aziende Ulss dovrebbe essere conforme all’articolo 7-quater del Dlgs 502/1992 come modificato dalla legge 190/2014”.
“La normativa nazionale e comunitaria vigente – scrivono i consiglieri – indica le definizioni dei livelli minimi di organizzazione dei Servizi di sanità veterinaria e sicurezza alimentare nei Dipartimenti di prevenzione delle Ulss, stabilendo in maniera chiara la “catena di comando” al fine di assicurare la funzionalità del sistema di prevenzione a livello delle singole aziende sanitarie”.
“Il Piano Regionale Integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare, la sanità e il benessere animale, l’alimentazione zootecnica, la sanità dei vegetali – spiegano i tosiani – definisce responsabilità e competenze dei Servizi veterinari e dei Sian delle Ulss, per l’effettuazione dei controlli ufficiali su tutte le filiere e le produzioni agroalimentari del territorio di competenza, stabilendone modalità e tempi”.
“Si tratta – precisano – di una mole imponente di controlli ufficiali, indispensabili per la tutela della salute pubblica, cui vanno ad aggiungersi le continue emergenze sanitarie e alimentari che i Servizi devono gestire con assoluta tempestività”.
“Tuttavia – sottolineano i consiglieri regionali – il report finale dell’audit del Ministero della Salute che si è tenuto in Veneto a novembre 2015 evidenzia come la Regione abbia penalizzato l’organizzazione dei Servizi dell’Area di sanità veterinaria e sicurezza alimentare dei Dipartimenti di prevenzione delle Ulss venete, e rivela altresì il sottodimensionamento degli organici, in difformità a quanto stabilito in difformità a quanto stabilito dall’articolo 7 quater del Dlgs 502/1992”
Da qui le richieste dei consiglieri di conoscere non solo il numeri dei medici veterinari pubblici in servizio, i controlli effettuati e il loro esito, ma anche se c’è la volontà della Regione di porre rimedio alle criticità sollevate dall’audit Ministeriale sull’assetto e gli organici dei servizi dei Dipartimenti di prevenzione.
Una richiesta e una puntualizzazione che arrivano alla vigilia del riassetto delle Ulss deciso dalla riforma sanitaria, riforma che apre a non pochi interrogativi sul futuro dei Dipartimenti di prevenzione, indicati tra le strutture sanitarie quelle a più forte rischio “razionalizzazione”.
7 ottobre 2016