“Ventidue casi accertati di Blue tongue in venti giorni: si può parlare apertamente di epidemia e, ancora, non ci risulta che la Direzione prevenzione della Regione abbia ancora fornito alle Ulss i vaccini necessari per intervenire. Siamo di fronte a una grave mancanza, servono interventi urgenti e non più rinviabili”. Interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere del Pd Andrea Zanoni e sottoscritta dal collega di partito Graziano Azzalin e da Cristina Guarda (Moretti Presidente). “Dalla Rete di sorveglianza epidemiologica del Veneto – spiega Zanoni – risultano, al 20 settembre, ben 22 casi di ‘lingua blu’ nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza che hanno interessato in particolare venti ovini di allevamento, un caprino di allevamento e un muflone selvatico; questo nonostante la nostra regione fosse stata dichiarata indenne”. Ieri sull’emergenza sanitaria era intevenuto l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan con l’annuncio per il prossimo futuro di un piano di vaccinazioni obbligatorie per 100mila ovicaprini.
“Trovo abbastanza insolito che a occuparsi di questi casi sia soltanto l’assessore all’agricoltura Pan il quale, fra l’altro, non va al di là delle promesse relative ai vaccini – osserva il consigliere Pd –. A quanto mi risulta non ci sarebbero al momento delibere che stanzino i soldi necessari per il loro acquisto”.
La Blue tongue è un’infezione caratterizzata da una sintomatologia molto grave negli ovini con febbre, scolo nasale, aumento del volume della testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, fuoriesce dalla bocca, da qui il nome di ‘lingua blu’ dato alla malattia – ricorda ancora l’esponente democratico. L’infezione, che è anche responsabile di malformazione fetali e aborti e presenta una fase viremica molto lunga, fino a 60 giorni, costituendo, pertanto, un serbatoio di virus in grado di garantire all’infezione il superamento dei periodi di freddo invernale nelle zone temperate. Ciò giustifica le severe misure di restrizione previste dalla normativa vigente circa il divieto di movimentazione degli animali sensibili.
“La ‘Blue Tongue’ rappresenta una seria minaccia per il patrimonio zootecnico, visto che nelle greggi colpite la mortalità arriva anche al 10% dei capi, e desta preoccupazione anche in relazione alla produzione di latte e carne: l’export del Veneto è a rischio”. Questa grave inadeguatezza della Regione sul fronte della veterinaria pubblica – conclude Zanoni – rappresenta un rischio per la sicurezza, sia animale che alimentare dei cittadini.
Blue tongue. Il Comunicato stampa della Regione
BLUE TONGUE: CONTROLLI VETERINARI NEGLI ALPEGGI VICENTINI IN VISTA DELLA TRANSUMANZA – ASSESSORE PAN, “PROSEGUONO MONITORAGGI A CAMPIONE PER EVITARE CONTAGI, VACCINAZIONI PER 100 MILA OVINI”
In vista della transumanza i Servizi Veterinari e di Sicurezza alimentare della Regione Veneto stanno intensificando i controlli per prevenire la diffusione della ‘blue tongue’, la febbre catarrale maligna che colpisce capi bovini e ovicaprini con esiti letali per questi ultimi. Il piano di monitoraggio straordinario, avviato ad agosto negli alpeggi del Bellunese, in questi giorni è stato esteso agli alpeggi vicentini per escludere la circolazione del virus nelle mandrie che si apprestano a rientrare in pianura. Sono, infatti, questi i giorni della ‘demonticazione’, che fa mobilitare centinaia di bovini dai pascoli di montagna alle stalle di pianura.
Sinora in Veneto – secondo quanto rilevato dalla Rete di sorveglianza epidemiologica dei Servizi veterinari regionali – si sono registrati 20 casi di animali infetti nelle province di Belluno e Treviso (le prime ad essere colpite) e 2 nella provincia di Vicenza.
Dopo i primi provvedimenti di ‘restrizione’ che hanno circoscritto le aree interessate dai focolai, impedendo qualunque movimentazione degli animali, la Regione Veneto, ha predisposto, e inviato al Ministero della salute, il piano di vaccinazioni obbligatorie per gli ovicaprini (100 mila capi tra Vicenza, Treviso e Belluno) con spesa a carico del bilancio regionale. Le vaccinazioni per i bovini che devono spostarsi dalle ‘zone di restrizione’ sono, invece, a carico del proprietario. In attesa dell’approvazione ministeriale del piano vaccinale, i veterinari della Regione hanno provveduto a vaccinare pecore e capre nel Bellunese, là dove si sono verificati il maggior numero di focolai e di capi contagiati, al fine di garantire il benessere animale e la sopravvivenza delle greggi.
“La Regione Veneto sta affrontando il problema con tempismo attraverso i propri servizi sanitari e veterinari, in sinergia con l’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie e con la collaborazione delle organizzazioni professionali degli allevatori – informa l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan – con l’obiettivo di preservare il patrimonio zootecnico da eventuali contagi e di garantire la salute dei consumatori. Proseguono, quindi, i controlli clinici settimanali negli allevamenti, i prelievi di sangue e di siero a campione e i controlli sul latte, oltre al posizionamento di trappole entomologiche nelle aree a maggior rischio di diffusione per monitorare la circolazione virale. Controlli che ora vengono intensificati nei giorni della transumanza di fine settembre”. (fonte Regione Veneto)
22 settebre 2016