L’11 agosto la Direzione generale della Sanità animale del Minsalute ha indirizzato ai servizi veterinari regionali una nota di chiarimenti in merito all’applicazione del decreto 2 febbraio 2016 recante “Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell’anemia infettiva degli equidi”. Nell’esaminare le modalità applicative del decreto insieme alle Regioni e gli Izs sono emerse alcune criticità cui il Ministero fornisce risposta e una serie di indicazioni. Nella nota si ricorda che il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 96 del 26 aprile 2016 e che il provvedimento, adottato in un contesto epidemiologico in cui negli ultimi anni si è assistito ad un mantenimento costante delle segnalazioni di casi di anemia infettiva a livello nazionale, mira a rendere praticabile l’esecuzione di un piano obbligatorio per la sorveglianza sanitaria dell’infezione con criteri uniformi per tutte le categorie di equidi e per tutte le tipologie di aziende detentrici sul territorio nazionale.
In secondo luogo il decreto mira a stabilizzare su base sistematica, a seguito delle maggiori conoscenze sull’epidemiologia, sulla diffusione dell’infezione nonché in materia di diagnostica di laboratorio, l’applicazione delle misure straordinarie introdotte con le ordinanze ministeriali succedutesi a partire dal 2006.
Come reso noto nel parere espresso dal Centro di referenza nazionale per l’anemia infettiva equina dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, l’abrogazione del decreto ministeriale 4 dicembre 1976 e le misure ivi contenute consentirà di modulare in maniera flessibile i criteri di sorveglianza sulla base dell’analisi del rischio.
Il nuovo decreto risponde infine espressamente a quanto previsto dal decreto del Ministero delle Politiche Agricole 29 Dicembre 2009 (“Linee guida e principi per l’organizzazione e la gestione dell’anagrafe equina da parte dell’UNIRE) con riguardo a finalità specifiche come quelle della tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico ai fini della costituzione e funzionalità della rete di epidemiosorveglianza.
Nel corso della riunione tecnica tenutasi in videoconferenza con i Servizi veterinari delle Regioni e Province autonome ed Istituti Zooprofilattici sperimentali per esaminare modalità applicative del decreto in oggetto sono state affrontate alcune criticità. La nota dell’11 agosto fornisce “ogni utile indicazione ai fini di una uniforme applicazione sul territorio nazionale”.
22 agosto (a cura Sivemp Veneto)