Resta vietata la vendita delle anguille del lago di Garda. Il Ministero della Salute ha prorogato, infatti, di altri dodici mesi il divieto di immettere sul mercato e di commercializzare al dettaglio con l’ordinanza pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 30 giugno che proroga l’ordinanza 17 maggio 2011, e successive modificazioni, recante «Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal Lago di Garda». Gli operatori del settore alimentare non potranno destinarle all’alimentazione umana, non essendo risultate indicazioni diverse dalle attività di monitoraggio. In riferimento al Piano di monitoraggio 2015-2016 elaborato e condiviso tra le Regioni Lombardia e Veneto, la Provincia autonoma di Trento, il Centro di referenza per l’epidemiologia veterinaria dell’Izs Abruzzo e del Molise, l’Izs delle Venezie e l’Izs di Lombardia ed Emilia-Romagna, al fine di valutare i livelli di contaminazione da diossine e Pcb nelle anguille del Lago, l’ordinanza fa presente che non sono ancora disponibili gli esiti analitici del monitoraggio.
Le attività di campionamento, infatti, si sono protratte oltre le date indicate nel Piano, a causa delle condizioni climatiche che hanno influenzato il periodo della migrazione delle anguille e quindi la pesca degli esemplari. Alla luce di questo, tenuto conto che, in assenza di dati aggiuntivi e in considerazione della persistenza degli inquinanti riscontrati negli anni precedenti nelle anguille, il Minsalute ritiene mecessario prorogare ulteriormente le misure stabilite nella ordinanza del 2011.
ORDINANZA 8 giugno 2016 Proroga dell’ordinanza 17 maggio 2011, e successive modificazioni, recante «Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal Lago di Garda». (16A04833) (GU Serie Generale n.151 del 30-6-2016)
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 4 luglio 2016