Nel primo pacchetto dei decreti attuativi della riforma Madia, il parere del Consiglio di Stato mancava solo per il provvedimento che cancella il Corpo forestale dello Stato e lo fa assorbire dai Carabinieri. Il via libera è arrivato con il parere 1183/2016, con il quale i giudici amministrativi affermano di condividere spirito e obiettivi della riforma e suggeriscono alcuni correttivi per attuarla meglio. La freddezza con cui i sindacati e parte del personale hanno accolto la prospettiva di “addio” alla vecchia forestale non trova riscontri nel parere dei giudici amministrativi. La scelta di dire addio al Corpo forestale, spiega il parere, appartiene «all’apprezzamento discrezionale del governo», a patto ovviamente che le sue funzioni, tutelate dalla Costituzione, non vengano cancellate ma solo ricollocate nelle altre forze di polizia, come fa la riforma. Anche dal punto di vista del personale, non c’è alcun problema di legittimità perché la Costituzione garantisce il diritto al «lavoro», non al «posto di lavoro».
E la garanzia sulla conservazione del trattamento economico attuale permette alla riforma di camminare in linea con la giurisprudenza. È vero che i forestali appartengono alla categoria degli «impiegati civili» dello Stato, ma presentano «spiccati tratti di analogia con i corpi militari (uniformi, gradi, uso delle armi, eccetera»)?che rendono più liscio il passaggio.