Questa mattina è stato firmato tra Aran e sindacati l’accordo che riduce i comparti del pubblico impiego a quattro. La dirigenza sanitaria ha preservato la sua autonomia. La dirigenza tecnica e amministrativa delle ASL/O è stata collocata nell’area delle funzioni locali. L’Istituto superiore di sanità nell’area della ricerca. I medici e i veterinari del Ministero della salute sono nell’area delle funzioni centrali. La nostra confederazione COSMeD è presente in tutte le 4 aree e ha sottoscritto il Ccnq. “Finalmente ci sono le condizioni per aprire la contrattazione e Governo e Regioni non hanno più alibi per rimandare il nuovo contratto dei medici e dei veterinari pubblici – commenta il Presidente di Federazione Veterinari e Medici, Aldo Grasselli – Si tratta di un accordo importante, abbiamo contrastato la legge Brunetta perché ritenevamo che la riduzione dei comparti e delle aree dovesse avere una logica e non una motivazione ideologica contraria ai dipendenti pubblici. La riserva di una area specifica per la nostra dirigenza aveva un senso e oggi ha un riferimento contrattuale preciso”.
“Il nuovo contratto che attendiamo da tanti anni non può più essere rimandato. Un contratto di lavoro serve alla difesa degli interessi e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche alla riorganizzazione funzionale dei servizi e alla motivazione del personale che è la risorsa fondamentale della sanità pubblica.
Dopo le sentenze che sanzionavano il Governo per non aver aperto la stagione dei contratti, il Ministro Madia aveva preso tempo dando la colpa dei ritardi ai sindacati che non si mettevano d’accordo sulla definizione di aree e comparti. Ora, come si dice: le chiacchiere stanno a zero!
Quello che doveva essere fatto da parte nostra è stato fatto e sottoscritto. I sindacati hanno accettato un nuovo regime contrattuale e hanno sottoscritto un impegno preciso.
Ora tocca al Governo stabilire nel Documento di programmazione Economico Finanziaria le poste disponibili per la contrattazione. Ci dica quindi Renzi, che è sempre pronto “a metterci la faccia” quante risorse vuole destinare alla sanità e in particolare al rinnovo del contratto di medici e veterinari. Il sindacato ha fatto la sua parte, adesso tocca al Governo fare la sua”.
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5 aprile 2016