I numeri non sono quelli delle grandi occasioni, ma ieri un Senato con gli occhi rivolti all’intesa sulle unioni civili ha concesso il via libera definitivo, con 155 «sì», 122 contrari e nessuna astensione, anche alla conversione in legge del Milleproroghe. Il testo conferma quello votato due settimane fa con la fiducia anche alla Camera, com’era scontato a pochi giorni dalla scadenza che avrebbe impedito una terza lettura a Montecitorio. Come tutti gli anni, il Milleproroghe interviene a tutto campo per rinviare questo o quel problema, spesso reso strutturale dal passare del tempo e in attesa di una soluzione definitiva. Il sì di Palazzo Madama al testo arrivato dalla Camera rappresenta l’approvazione definitiva del provvedimento. Con l’ok definitivo al milleproroghe, il governo Renzi raggiunge quota 49 fiducie. Le proroghe per la sanità. Il testo approvato
Questi gli slittamenti “sanitari”?previsti dal decreto. Le regioni benchmark per la sanità restano anche nel 2016 Marche, Umbria e Veneto. Sono prorogate ancora di un anno le modalità “provvisorie” di assegnazione delle quote premiali per le Regioni, decise dalla Finanziaria 2010.
Scivolano al 30 settembre 2016 le tariffe massime per l’assistenza ambulatoriale e protesica e al 31 dicembre 2016 delle tariffe ospedaliere.
Ed è ancora rinvio per il nuovo sistema di remunerazione di farmacie e grossisti, che avrebbe dovuto scattare nel 2012, e invece rimane fermo ancora per un altro giro: il capolinea è spostato al 1° gennaio 2017.
Le altre misure
Immancabile, in questo quadro, l’intervento sul Sistri. Il provvedimento dimezza le sanzioni previste per chi non è in regola con l’iscrizione al sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti oppure non ha pagato il contributo. La sanzione al 50% è messa in calendario per tutto il 2016 e comunque finché il sistema sarà completato, cancellando solo allora lo sconto.
In fatto di lavoro, oltre allo stop per un altro anno alla «tassa sui licenziamenti» (si veda l’articolo qui sotto), il provvedimento garantisce per il 2016 l’integrazione salariale al 70% dei giorni “persi” per i contratti di solidarietà, a patto che l’intesa sia stata siglata prima del 24 settembre scorso (data di entrata in vigore del decreto legislativo che ha riformato gli ammortizzatori sociali). A Province e Città metropolitane, poi, viene concessa la possibilità di rinnovare i contratti ai precari anche in caso di sforamento del Patto di stabilità del 2015, risolvendo il pasticcio che nella versione originale del decreto consentiva la proroga solo a chi avesse sforato i vincoli di finanza pubblica nel 2014 e non nel 2015. Per vigili del fuoco e polizia c’è poi la possibilità di proroga per alcune stabilizzazioni.
Nel capitolo dedicato agli enti locali, come sempre ricchissimo, spicca poi l’ennesimo rinvio di un anno degli obblighi di gestione associata delle funzioni nei piccoli Comuni, in attesa della riforma di sistema promessa dal Governo, e lo slittamento del calendario per le gare del gas.
Rinvio di sei mesi, per la settima volta, anche per la riforma della riscossione locale, ma in questo caso è praticamente già scontato l’arrivo in primavera dell’ottavo slittamento per un addio da parte di Equitalia che è presto uscito dalla mobile agenda delle emergenze della politica.
Rinvii anche per scuola e università. Per la prima viene fatta slittare di un altro anno, a fine 2016, la scadenza per l’adeguamento delle strutture alle normative anti-incendio, mentre si blocca l’aggiornamento delle graduatorie a esaurimento e la validità delle liste d’istituto è prorogata al 2018/2019. Nelle università arriva invece il rinvio al 30 aprile dei termini entro i quali deve vedere la luce il decreto sulla programmazione delle assunzioni.
Slitta di un anno la pubblicazione solo telematica dei bandi di gara, e si alza per altri 12 mesi la barriera che impedisce ai proprietari di televisioni nazionali e alle imprese di telecomunicazioni di acquistare giornali, con l’eccezione di quelli via web. I tabulati telefonici potranno essere conservati fino al 30 giugno 2017 per le indagini su mafia, terrorismo, criminalità e contrabbando. Confermata la multa di 200mila euro per i partiti che non presentano i rendiconti, con la possibilità di depositare i bilanci 2013 e 2014 entro il 15 giugno.
Il Sole 24 Ore – 25 febbraio 2016