“Il no all’inserimento della mozione nell’ordine del giorno ha un preciso significato politico: la Lega e i suoi alleati non volevano affrontare lo scoglio fastidioso di un testo di fronte al quale difficilmente potevano dire di no”. Lo dichiara in una nota la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alessandra Moretti, che torna sulla questione della mozione presentata dalle opposizioni per il ritiro da parte della Giunta del Pdl 23 per la istituzione dell’Azienda Zero, chiedendo nel contempo l’impegno per la presentazione del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale per il 2017-2022. “Non è sicuramente un’anomalia – precisa l’esponente democratica – che una mozione venga presentata a poche ore di distanza da una seduta di Consiglio. L’esempio più fresco risale al 19 gennaio scorso, in occasione della seduta straordinaria dedicata alle banche venete: in quell’occasione presentammo un testo che, limato assieme alla maggioranza nel corso del dibattito, venne discusso ed approvato”.
“La stessa procedura è stata utilizzata nel Consiglio straordinario sulle nomine dei Direttori Generali delle Ulss, ma in questo caso la maggioranza ha preferito trincerarsi dietro questioni di natura regolamentare. Il no all’inserimento della mozione nell’ordine del giorno ha un preciso significato politico: la Lega e i suoi alleati non volevano affrontare lo scoglio fastidioso di un testo di fronte al quale difficilmente potevano dire di no”.
“Gli impegni richiesti con la mozione – spiega la Moretti – sono infatti quelli del ritiro della proposta di legge n.23 presentata da Zaia e la contemporanea presentazione del nuovo Piano Socio Sanitario, in modo che questo provvedimento e le analisi in esso contenute diventino la piattaforma solida per una riforma oculata della sanità. Richieste del tutto ragionevoli, dato che il pdl 23 di Zaia è stato di fatto affossato da tutti, compresa la maggioranza. Ma evidentemente, quando dalla parole si passa ai fatti la coerenza politica va a farsi benedire. La verità è che il centrodestra non ha avuto il coraggio di smentire Zaia in Aula”. “Poco male, – conclude Moretti – la mozione, per regolamento, potrà essere comunque discussa nella prima seduta di Consiglio utile, una volta passati i 10 giorni dalla sua presentazione. Chiederemo la sua calendarizzazione già nella prossima riunione dei capigruppo. E quando si ritornerà in Aula per la discussione si scopriranno finalmente le carte. Il rinvio di ieri – conclude Moretti – è stato solo un prendere tempo da parte della maggioranza, ma il conto alla rovescia verso il momento della verità prosegue inesorabile”.
Fonte: Consiglio Veneto – 3 febbraio 2016