E’ consultabile sul sito del ministero della Salute la relazione al Parlamento sulla sicurezza alimentare “Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia – anno 2014” che raccoglie le informazioni e i numeri delle operazioni che riguardano l’indagine più completa sul controllo della qualità dei prodotti alimentari lungo tutta la filiera produttiva. La relazione, a cura della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, riguarda le attività di vigilanza e di controllo analitico sugli alimenti e le bevande svolte in Italia da tutte le Amministrazioni centrali e territoriali deputate a tale attività. Nel 2014 le unità operative controllate sono risultate essere 287.823. Le unità con infrazioni sono state 50.720. La percentuale del 17.6% di unità con infrazioni del 2014 è aumentata rispetto a quella del 2013, ed in costante aumento dal 2010.
Le maggiori irregolarità sono state riscontrate nel settore della ristorazione e dei produttori e confezionatori. Ancora numerose sono le irregolarità riscontrate nell’igiene generale, del personale e dell’HACCP. Complessivamente sono stati adottati 66.628 provvedimenti amministrativi e 1.115 notizie di reato, che coinvolgono principalmente la ristorazione, la distribuzione e l’attività di produzione e confezionamento. Anche un’analisi dei trend sulle ispezioni effettuate negli ultimi sette anni indica una diminuzione delle stesse, particolarmente nei settori dei produttori e dei trasformatori. Pertanto, per il futuro, è auspicabile che vengano rese disponibili ulteriori risorse.
Analogamente, i laboratori del controllo ufficiale hanno sottoposto all’analisi 64.921 campioni con un totale di irregolarità pari al 2,3%, in aumento rispetto a quella degli ultimi tre anni. Per quanto riguarda le contaminazioni microbiologiche, oltre a Salmonella e Listeria monocytogenes, si è evidenziato che la contaminazione più frequente è stata una elevata carica batterica e altri patogeni (E. coli, Stafilococchi) in prodotti a base di latte. Sono emerse contaminazioni da Stafilococchi ed E. coli anche nei prodotti della pesca.
Numerose irregolarità hanno, inoltre, riguardato istamina in prodotti della pesca e la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta principalmente in prodotti a base di carne.
Per le contaminazioni chimiche, invece, le maggiori irregolarità rilevate, oltre alle micotossine e ai metalli pesanti, sono rappresentate principalmente da problematiche a carattere merceologico per i grassi ed oli seguiti dai residui di fitofarmaci nella categoria frutta e verdura.
Diverse non conformità si riferiscono alla presenza di allergeni non dichiarati in etichetta. Infine, relativamente all’analisi dei trend degli ultimi anni, per le contaminazioni microbiologiche si evidenziano alcune variazioni.
Per la Listeria monocytogenes si osserva un incremento soprattutto nei prodotti lattiero caseari, nei piatti preparati e nella carne e prodotti a base di carne.
Per la Salmonella, invece, le maggiori non conformità sono osservabili principalmente nei prodotti a base di carne e uova. Si assiste, inoltre, ad un aumento rispetto al 2013 nei vegetali (come peraltro evidenziato anche dall’analisi delle notifiche di allerta RASFF), nonché nei prodotti della carne e in piatti preparati.
Infine, relativamente ai contaminanti chimici si è evidenziato che per le micotossine, rispetto al 2013, vi è una diminuzione di non conformità nella frutta secca e cereali e prodotti di panetteria; per i metalli pesanti si assiste, oltre a non conformità nei prodotti della pesca, ad un aumento di non conformità rilevate nella categoria erbe, spezie e vegetali.
Fonte Ministero della Salute – 10 luglio 2015