L’intera categoria dei medici veterinari si è mobilitata in argomento ed ha sottoscritto una posizione comune di motivata contrarietà all’iniziativa prefigurata dall’Ulss 9 di Treviso e tesa ad inserire nella propria organizzazione aziendale la figura di un inedito Assistente Specializzato Ufficiale (ASU). In una nota indirizzata alle autorità di riferimento, il Ministro Lorenzin, al Sottosegretario De Filippo e le autorità regionali, il presidente Zaia e l’assessore alla Sanità del Veneto Coletto, oltre che il Direttore generale dell’Ulss trevigiana, i rappresentanti di Fnovi, Sivemp, Iss, Sisvet, Izsler, Conferenza dei direttori di Dipartimento di medicina veterinaria, Enpav e Anmvi si sono resi protagonisti di una azione congiunta per imporre l’avvio, in tempi brevi, di una riflessione su questa iniziativa e sulla nuova organizzazione della professione che prospetta.
Per i promotori dell’iniziativa “l’affidamento di mansioni veterinarie a una professionalità inedita nell’ordinamento nazionale – quale appunto l’ASU – desta forti perplessità sia in ordine alle garanzie generali anzidette sia in ordine alla legittimità (legislazione concorrente) di istituire, a livello regionale, figure sostitutive del Medico Veterinario, unica professionalità sanitaria riconosciuta dal Ministero della Salute alle verifiche nei macelli, sul benessere degli animali, audit e ispezioni ante e post mortem”.
“A fronte dell’obiettivo dichiarato di ridurre i costi a carico degli operatori del settore alimentare, l’iniziativa della Ulss non appare garantire l’interesse generale, subordinando quest’ultimo a finalità economico-finanziarie particolari e a discutibili criteri di programmazione sanitaria e delle risorse umane”- si legge nella lettera.
“Ci si domanda- scrivono i firmatari- “se il silenzio dell’Azienda ULSS di Treviso, già sollecitata sulla questione, non debba essere inteso come una tacita ammissione dell’intenzione di “sostituire” i medici veterinari con ASU ed anche dell’intenzione- anch’essa meritevole di essere stigmatizzata- di considerare come obiettivo aziendale incentivante l’utilizzo di questo “sostituto”. Tutti interrogativi girati al Ministro Lorenzin, al Sottosegretario De Filippo e alle autorità regionali: il Presidente Zaia e l’Assessore alla Sanità del Veneto Coletto.
L’affidamento di mansioni veterinarie a una professionalità inedita nell’ordinamento nazionale quale appunto l’ASU- “desta forti perplessità sia in ordine alle garanzie generali anzidette sia in ordine alla legittimità (cfr. legislazione concorrente) di istituire, a livello regionale, figure sostitutive del Medico Veterinario, unica professionalità sanitaria riconosciuta dal Ministero della Salute alle verifiche nei macelli, sul benessere degli animali, audit e ispezioni ante e post mortem”- osservano i firmatari, secondo i quali “a nulla vale il richiamo al Regolamento (CE) n. 854/2004, che di certo non interferisce né altera l’ordinamento delle professioni sanitarie in Italia”.
A riprova della “totale incoerenza con il quadro normativo nazionale ed europeo”, la lettera osserva che “si vorrebbe attribuire la definizione dei requisiti culturali e di formazione dell’ASU (i.e. 500 ore di formazione teorica e 400 di formazione pratica presso l’Università di Padova, accessibili a tecnici della prevenzione e SIAN, i laureati e gli studenti CSISA -Corso di sicurezza igienico sanitaria degli alimenti) prevedendo percorsi-scorciatoia per i candidati con CV pregresso: il risultato sarebbe di assicurarsi, nel giro di due settimane, la disponibilità dei primi ASU impiegabili in sostituzione dei medici veterinari. E’ di tutta evidenza- per chi scrive ma non per l’Amministrazione veneta- la totale inutilità di una simile farraginosa tortuosità, dato che le attività delegate agli ASU potrebbero già essere semplicemente e correttamente affidate ai medici veterinari specializzandi e/o in formazione”.
Alle Autorità in indirizzo è stato richiesto un tempestivo intervento anche in ragione del silenzio dell’Azienda Ulss di Treviso già sollecitata sulla questione.
Sulla vicenda il Sivemp Veneto era già intervento in due occasioni nei mesi scorsi:
13 maggio 2015