La Commissione europea ha discusso in questi giorni l’autorizzazione eventuale dell’acido perossiacetico, la sostanza chimica usata negli Usa per disinfettare la carne di pollame. La discussione è stata tenuta dalla Dg Agri, dentro al Poultry Civil Society Dialogue Group. Vi sono timori che infatti entro il Ttip si possa arrivare ad un allentamento della normativa Ue sugli alimenti di origine animale (reg. 853/2004), laddove si prevede che possa essere usata soltanto acqua corrente per igienizzare le carcasse degli animali d’allevamento. Efsa ha già dichiarato sicuro – da un punto di vista della mera valutazione del rischio – l’acido perossiacetico, nella sua finalità di ridurre i microorganismi patogeni- dopo che una richiesta in tal senso omandato alla stessa Authority di valutarne la sicurezza.
In passato è stato dichiarato sicuro l’uso di prodotti a base di cloro per la decontaminazione di carcasse da parte di Efsa, ma gli Stati membri si erano opposti in sede di Comitato Permanente per la Catena Alimentare ed il Benessere Animale.
L’acido lattico, dopo analogo parere positivo Efsa per la decontaminazione di carcasse bovine, aveva visto gli Stati membri divisi e la Commissione prendere il sopravvento nell’approvazione, dopo che il Parlamento europeo non era riuscito ad esprimere un sufficiente maggioranza per bloccarne l’approvazione.
I decontaminanti rappresentano un caso emblematico delle zone d’ombra del TTIP, in quanto Efsa ha perlopiù dato una valutazione del rischio favorevole ad una loro adozione: la volontà di non usarli potrebbe essere usata dagli USA per imputare all’Unione una barriera sanitaria al commercio non giustificata sulla base della valutazione rischio.
Ricordiamo che in base alle norme UE, con carne di pollo si intende solo quella che non ha subito altri trattamenti di decontaminazione che non l’uso di acqua calda (e ora acido lattico).
L’Unione proibisce le importazioni di pollame decontaminato con altri agenti. Gli Usa avevano obiettato a tale divieto in sede WTO con la disputa DS389.
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 20 marzo 2015