Il ‘governò della sanità si prepara a una ‘rivoluzionè. O, perlomeno, è pronto a cambiare faccia. Per l’Agenzia del farmaco (Aifa) passando per l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’Istituto superiore di sanità (ISS) e il Consiglio superiore di sanità (Css), senza dimenticare gli enti di ricerca, si preannuncia un ‘autunno caldò vista l’ampia riorganizzazione che li investirà. In primis, il decreto Pa ha stabilito che il Css dovrà essere rinominato (si era insediato il 13 settembre scorso, ndr) entro il 25 luglio e vedrà una riduzione dei componenti, che da 40 scenderanno a 30. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, cui spetta la nomina, sembra orientato ad applicare criteri simili alle ‘quote rosà o quantomeno a puntare su figure femminili, o in ogni caso personalità di spicco che si sono particolarmente distinte, a prescindere dall’età.
Per quanto riguarda invece l’Iss con la nomina nei giorni scorsi del commissario Walter Gualtiero Ricciardi l’opera di riforma è di fatto avviata. L’obiettivo (il ‘timing’ è di 6 mesi e il modello è il National Institute of Health statunitense) è quello di rimettere i conti a posto visto il deficit che ha portato al commissariamento (nel merito i deputati dell’Affari sociali del Movimento 5 Stelle hanno sollevato dei dubbi e presentato un’interpellanza) ma, soprattutto, come specificato dal ministro Lorenzin, «l’Iss deve tornare competitivo all’estero» e per riuscirci il neo commissario Ricciardi ha affermato di puntare su maggiori «collegamenti con strutture internazionali e l’apertura a tutti coloro, non solo nel pubblico ma anche nel privato, che si occupano di finanziare la ricerca».
Il 28 agosto come annunciato da Lorenzin dovrebbe poi entrare in Cdm la riforma di Aifa e Agenas. L’Agenzia del farmaco – dopo la conferma del Dg Luca Pani e del presidente Sergio Pecorelli – dovrà diventare un Authority simile alla Federal Drug and Administration statunitense. La ‘ratiò è quella di rafforzarne il ruolo centrale e i poteri. Per quanto riguarda Agenas (Francesco Bevere è il nuovo Dg), invece, il target è quella di renderla un’agenzia di verifica e controllo ‘tout court’ delle performance del Ssn.
«Agenas non fa ricerca» ha sottolineato pochi giorni fa il ministro nel corso di una conferenza a Montecitorio. Annunciata per dopo l’estate anche la riforma proprio degli enti di ricerca (gli Irccs) che «dovranno costituirsi concretamente in rete in modo da poter dialogare» e occorrerà valorizzarne «le capacità brevettuali, ma senza delle ripetizioni che non servono». Temi delicati, data la posta in gioco e visti anche i casi di cronaca che hanno coinvolto gli enti negli ultimi mesi.
E proprio su Agenas, Iss e Aifa le Regioni hanno acceso i riflettori: «Attuare in tempi brevi» le riforme e, viste le «intese intercorse», prevedere la cessazione degli incarichi di vertice all’attuazione della nuova disciplina. Anche il Parlamento, infine, ha battuto un colpo. La Commissione Affari Sociali della Camera ha avviato un’indagine conoscitiva in merito alla riforma annunciata dei tre Enti.
online-news.it – 21 luglio 2014