Con nota del 25 giugno a firma del direttore della Sezione veterinaria, Giorgio Cester, in attesa dell’emanazione del piano nazionale di sorveglianza, la Regione Veneto ha trasmesso ai responsabili dei servizi veterinari delle Ulss, e per conoscenza al Ministero della Salute e al Centro di referenza per le malattie esotiche, il piano di sorveglianza 2014 (prima parte – seconda parte) della West Nile disease in Veneto, piano che dovrà essere attuato a partire dal prossimo mese di luglio. La stagione considerata a maggiore rischio introduzione del virus è infatti alle porte. Nel corso dell’estate 2013 sono erano state identificate numerose positività per West Nile virus in pool di zanzare catturate in aree della Regione Veneto non interessate negli ultimi due anni da circolazione virale. In particolare, con il posizionamento di 54 trappole.
Sono risultati positivi 57 pool di Culex pipiens nelle province di Venezia, Rovigo e Verona. Quanto alle attività di sorveglianza in allevamenti di equini, effettuate nelle aziende situate entro 4 km dalle trappole risultate positive al virus, ha evidenziato una notevole diffusione di Wnv in particolare nel territorio della provincia di Verona, al confine con Lombardia ed Emilia Romagna, non ricompresa nell’area definita a rischio dal piano nazionale di sorveglianza 2013. Diversi casi di infezione nell’uomo(sia nella forma neuro invasiva e febbrile che come positività in donatori di sangue) sono state identificate nelle province coinvolte nella circolazione virale attiva.
Il numero totale di allevamenti da controllare a partire dal 1 luglio per la ricerca di anticorpi IgM nell’area individuata per l’attività di sorveglianza è stato fissato a 85 suddivise tra le aree a maggior rischio di circolazione. Il numero di campioni da prelevare per allevamento e per mese è pari a 5. Gli animali da sottoporre a prelievo di sangue verranno scelti casualmente.
Oltre ai controlli su animali in azienda dovranno essere sottoposti a test sierologico per la ricerca di anticorpi IgM anche i sieri prelevati da animali macellati e in provenienza da aziende situate nel territorio di competenza regionale. Tutte le attività è opportuno che avvengano nel periodo a rischio, quindi nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre.
Le aziende sanitarie interessate (tutto il territorio o in parte) sono l’Ulss 9 Treviso, l’Ulss 10 di Dan Donà di Piave, l’Ulss 12 di Venezia, l’Ulss 13 di Dolo-Mirano, l’Ulss 14 di Chioggia, l’Ulss 16 di Padova, l’ULss 17 di Este-Montagnana-Monselice, l’Ulss 18 di Rovigo, l’Ulss 19 di Adria, l’Ulss 21 di Legnago, l’Ulss 22 di Bussolengo.
Oltre alle attività di sorveglianza, dovranno essere effettuate in tutta l’area regionale la sorveglianza entomologica, la sorveglianza passiva sui casi clinici, la sorveglianza dell’avifauna selvatica.
A cura di Cristina Fortunati, ufficio stampa Sivemp Veneto – 27 giugno 2014 – riproduzione riservata