Il blocco dei contratti nel pubblico impiego non è uguale per tutti. I sindacati della dirigenza del Ssn scendono in campo e chiedono per il 2014la sospensione degli effetti dell’articolo 9 della legge 122/2010. E’ una questione di equità, dicono in una lettera inviata al ministro Lorenzin e alle Regioni. Alcune categorie del pubblico impiego, fra cui insegnanti, forze armate e magistrati, sono state sottratte al blocco contrattuale. L’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria chiede quindi ai rappresentanti del Governo di consentire lo svolgimento delle procedure contrattuali e negoziali senza risorse aggiuntive statali, ma eliminando per il Ssn l’estensione al 2014 degli effetti dell’articolo 9, commi 1, 2 e 2 bis della legge 122 del 2010 relativi al blocco della retribuzione individuale e dei fondi contrattuali per consentire di utilizzare risorse economiche accantonate nei precedenti contratti.
“Mentre il nuovo contratto è ostaggio di un futuro incerto – argomentano i rappresentanti della dirigenza – quello vecchio viene smantellato ogni anno dalle leggi finanziarie ed ogni giorno da una cultura aziendalista che considera le norme pattizie un optional da disattendere quando e come si vuole. Depredato di istituti consolidati, economici e normativi. Unico tratto che accomuna la sanità italiana da Nord a Sud”.
“L’intera entità economica del fondo di retribuzione accessoria conseguente alle disposizioni contrattuali vigenti – fanno presente i sindacati – è già contabilizzata nei bilanci delle aziende, come tale, dal 2010. Inoltre, la massa salariale della dirigenza dei ruoli sanitari non viene aumentata dall’attuazione delle disposizioni contrattuali e pertanto dalla sospensione della proroga al 2014 degli effetti del comma 2 bis dell’art.9 della L.122/2010.” E concludono: “Chiediamo pertanto che, al pari delle categorie sopra menzionate, il Governo tenga conto di coloro che sono impegnati a tutelare un bene come la Salute, contribuendo anche in maniera significativa alla determinazione del Pil. In caso contrario ci vedremo costretti a forti iniziative di protesta e di denuncia”.
Il testo della lettera
On. Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute
per conoscenza
On. Enrico Letta
Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Fabrizio Saccomanni
Ministro dell’Economia e delle Finanze
Dott. Vasco Errani
Presidente della Conferenza delle Regioni
Dott. Luca Coletto
Coordinatore Commissione Salute
Roma 24 gennaio 2014
Ill.mo Ministro,
in uno dei primi incontri le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica e sanitaria Le chiesero di adoperarsi affinché, in previsione di una proroga al 2014 del blocco contrattuale del pubblico impiego, e quindi anche della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria, venisse consentita a quest’ultima una ripresa delle trattative contrattuali, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato o delle aziende sanitarie per il 2013 e 2014, ma con una sospensione degli effetti dell’art.9 della L.122/2010 relativi al blocco della retribuzione individuale e dei fondi contrattuali.
Nulla è stato fatto da parte del Governo, forse per ragioni legate al rischio di emulazione da parte di altri settori del pubblico impiego interessati dal blocco, che con il DPR 122/2013 ha prorogato di un ulteriore anno il blocco del Contratto Nazionale che perdura dal 2009. Determinando, così, una sospensione per legge di diritti sanciti dalla costituzione, lo svuotamento del CCNL 2013-2015, dopo la cancellazione della tornata 2010-2012, il rinvio a tempo indeterminato della contrattazione nel pubblico impiego. Senza contare il blocco, lungo 5 anni, due tornate contrattuali, delle dinamiche di carriera, delle retribuzioni individuali e dei fondi contrattuali, e quindi della contrattazione integrativa periferica (art. 9, comma 2 bis).
Mentre il nuovo contratto è ostaggio di un futuro incerto, quello vecchio viene smantellato ogni anno dalle leggi finanziarie ed ogni giorno da una cultura aziendalista che considera le norme pattizie un optional da disattendere quando e come si vuole. Depredato di istituti consolidati, economici e normativi. Unico tratto che accomuna la sanità italiana da Nord a Sud.
Recentemente, la vicenda delle trattenute per gli insegnanti ha rivelato che fin dal 2011 il personale della scuola si è sottratto al disposto legislativo, mediante un accordo sindacale, al costo di 380 mln/anno per il bilancio pubblico mentre la legge di stabilità 2014 ha sottratto al blocco retributivo anche le forze di sicurezza, disponendo una dote aggiuntiva di 150 mln per il loro salario accessorio. Senza dire dei vantaggi previdenziali concessi al personale delle Forze Armate, a fronte delle penalizzazioni inflitte ai medici e dirigenti sanitari costretti a turni di guardia notturna fino a 65-70 anni. La sicurezza delle cose vale, evidentemente, più della sicurezza delle cure. Anche i magistrati si sono sottratti da tempo al blocco degli scatti di anzianità e quindi rimangono penalizzati solo i dirigenti medici e sanitari i quali hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici con alcune decine di migliaia di euro a testa, oltre che con il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Il Comitato di settore ha recentemente espresso la volontà di stipulare il CCNL 2013-2015 della Dirigenza medica, Veterinaria e sanitaria, in conformità a quanto disposto dalla legge di stabilità, per cui Le chiediamo di adoperarsi, per ovvi motivi di equità, per consentire lo svolgimento delle procedure contrattuali e negoziali senza risorse aggiuntive statali, ma eliminando per il Ssn l’estensione al 2014 degli effetti dell’art. 9, commi 1, 2 e 2 bis, della legge122/2010 per consentire di utilizzare risorse economiche nostre accantonate nei precedenti contratti. L’intera entità economica del fondo di retribuzione accessoria conseguente alle disposizioni contrattuali vigenti è già contabilizzata nei bilanci delle aziende, come tale, dal 2010. Inoltre, la massa salariale della dirigenza dei ruoli sanitari non viene aumentata dall’attuazione delle disposizioni contrattuali e pertanto dalla sospensione della proroga al 2014 degli effetti del comma 2 bis dell’art.9 della L.122/2010.
Chiediamo pertanto che, al pari delle categorie sopra menzionate, il Governo tenga conto di coloro che sono impegnati a tutelare un bene come la Salute, contribuendo anche in maniera significativa alla determinazione del PIL.
In caso contrario ci vedremo costretti a forti iniziative di protesta e di denuncia.
Distinti saluti.
Costantino Troise ANAAO ASSOMED
Riccardo Cassi CIMO ASMD
Alessandro Vergallo AAROI-EMAC
Aldo Grasselli FVM
Francesco Lucà FASSID
Biagio Papotto CISL MEDICI
Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI
Mario Sellini AUPI
Antonio Castorina SINAFO
Antonio Travia FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Ruggero Di Biagi UGL MEDICI
24 gennaio 2014