La Commissione Europea ha ufficializzato ieri la richiesta alla Corte di giustizia europea di imporre all’Italia una penale che ha già superato i 170mln di euro. Il nostro Paese è l’unico tra gli Stati membri a non aver ancora recepito la direttiva 63 del 2010 per regolamentare la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Il termine per era scaduto il 10 novembre 2012. Il Commissario per l’ambiente, Potocnik, ha chiesto una multa da 150.787 euro al giorno dalla data della sentenza della Corte se l’Italia non si adeguerà. La Commissione ricorda di avere messo “in mora” l’Italia il 31 gennaio dello scorso anno e di aver inviato un “parere motivato”, secondo passo della procedura, il 21 giugno. L’Italia ha risposto che l’attuazione della direttiva era prevista per il dicembre scorso, “rinviata al febbraio 2014”.
Nonostante le ulteriori informazioni trasmesse dall’Italia il 13 dicembre 2013 la commissione teme che non siano da escludersi ulteriori ritardi, decidendo cosi’ “di adire la Corte”
Sulla procedura di infrazione e sulla sanzione pecuniaria, il Sottosegretario alla Salute Paolo Fadda ha dichiarato in Parlamento che l’effettiva irrogazione potrà essere esclusa con il varo del decreto di recepimento. La parola passa alla Corte di Giustizia Europea. È la Commissione che propone gli importi, ma la Corte può decidere di modificarli nella sentenza.
24 gennaio 2014