Gli scienziati cinesi hanno comunicato che le mutazioni in corso nel virus dell’influenza aviaria H7N9 potrebbero far sì che questi venga trasmesso anche da un mammifero all’altro. I ricercatori sono anche arrivati alla conclusione che l’H7N9 ha caratteristiche simili ad una polmonite atipica. In Cina i primi contagi di aviaria H7N9 sono stati registrati a fine marzo, al momento non è ancora stato rilevata la trasmissione del virus da uomo a uomo. Nel complesso in Cina sono 118 i casi di persone infette dal virus H7N9, fra queste 23 persone hanno perso la vita. Un nuovo caso di influenza aviaria H7N9 è stato denunciato il 27 aprile. L’ agenzia ufficiale Nuova Cina ha precisato che si tratta di una donna di 64 anni che vive nella provincia meridionale dell’Hunan.
La donna ha sviluppato i sintomi dell’influenza quattro giorni dopo essere stata in contatto con dei polli. Le sue condizioni non sono gravi. Il virus H7N9 è stato individuato per la prima volta nella forma attuale in marzo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito il virus «uno dei più micidiali» scoperti fino a oggi ma ha sottolineato che non ci sono indicazioni che si trasmetta direttamente da uomo a uomo, cosa che ne moltiplicherebbe la pericolosità.
UN CONTAGIO A TAIWAN. Il primo caso al di fuori della Cina continentale è stato segnalato a Taiwan nei giorni scorsi. Il paziente ha sviluppato i sintomi dopo essere tornato da un viaggio in Cina.
Il virus dell’influenza H7N9, definito dall’Oms «uno dei più letali del suo genere», potrebbe diventare trasmissibile da uomo a uomo in qualsiasi momento ed è per questo che bisogna essere pronti con il vaccino.
AL LAVORO PER UN VACCINO. Lo ha affermato il direttore dell’Istituto statunitense per le allergie e le malattie infettive (Niaid), Anthony Fauci, annunciando che sta già lavorando a un vaccino. «È impossibile prevedere quando questo virus muterà e potrà essere trasmesso da uomo a uomo», ha affermato il virologo americano, «ma è proprio per questo che prendiamo la situazione molto seriamente e ci stiamo preparando a questa eventualità». Il direttore del Niaid ha ricordato che finora non sono stati identificati casi di contagio tra umani di questo ceppo di aviaria tra le più di mille persone entrate in contatto con le vittime della H7N9, secondo i risultati dei «meticolosi esami» effettuati dalle equipe sanitarie cinesi. «Se ci fossero state prove del contagio tra umani, sarebbero venute già fuori. Questo è incoraggiante», ha aggiunto Fauci, «ma dobbiamo comunque essere pronti a questa eventualità». I primi studi clinici del vaccino dovrebbero cominciare a fine maggio o all’inizio di giugno e test clinici estensivi tra luglio e agosto.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito il virus “uno dei più micidiali” scoperti fino ad oggi ma ha sottolineato che non ci sono indicazioni che si trasmetta direttamente da uomo a uomo, cosa che ne moltiplicherebbe la pericolosità. Il primo caso al di fuori della Cina continentale è stato segnalato a Taiwan nei giorni scorsi. Il paziente ha sviluppato i sintomi dopo essere tornato da un viaggio in Cina.
Aviaria: studio conferma, polli causa di infezione H7N9 nell’uomo
L’infezione da virus aviario H7N9 è stata trasmessa all’uomo dai polli. Arriva a questa conclusione un gruppo di scienziati cinesi autori di uno studio pubblicato su ‘Lancet’. I ricercatori, guidati da Lanjuan Li della Zhejiang Univesity di Hangzhou e da Kwok-Yung Yuen dell’università di Hong Kong, hanno raccolto 86 campioni da 6 mercati di uccelli vivi della provincia orientale dello Zhejiang, una delle più colpite dalla nuova influenza. Venti dei campioni analizzati provenivano da polli, 4 da quaglie, 5 da piccioni e 57 da anatre.
Il virus H7N9 non è stato trovato in quaglie né anatre, mentre sono risultati positivi 2 campioni da piccione e 4 da pollo. A questo punto, gli studiosi hanno confrontato geneticamente i virus trovati negli uccelli con quelli isolati dai pazienti. In questo modo, tra il virus ottenuto da uno dei polli infetti e quello trovato in un paziente colpito dall’infezione, hanno riscontrato similitudini tali da concludere che il virus umano arrivava dai polli. Secondo gli autori, da questa scoperta possono arrivare indicazioni utili al contenimento dell’infezione. I mercati di uccelli vivi risulterebbero infatti luoghi a rischio da evitare.
Scoperti casi di H7N9 in altre province
Dopo la conferma dei primi casi di influenza aviaria H7N9 nelle province dello Shandong e del Jiangxi, il 26 aprile l’Assessorato alla Sanità della provincia del Fujian ha comunicato il primo caso accertato. Di conseguenza, l’influenza aviaria H7N9 coinvolge ormai 9 province e municipalità cinesi.
Finora nell’entroterra cinese sono stati confermati 118 casi di influenza aviaria H7N9, con 23 morti e 14 guarigioni.
Nei confronti dell’epidemia, i dipartimenti interessati delle diverse località cinesi hanno rafforzato la prevenzione e il controllo unificato. Inoltre la Commissione nazionale cinese per l’igiene e la pianificazione delle nascite ha aperto una piattaforma in rete per la pubblicazione di informazioni relative, da cui i cittadini possono ottenere le ultime notizie sull’influenza aviaria e prendere appuntamento con gli esperti per consultazioni
Fonti d’agenzia – 28 aprile 2013