L’estensione al 2014 del blocco della contrattazione per pubblico impiego passa al nuovo governo. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, proponendo di avviare l’iter concernente il regolamento di contenimento delle spese per il pubblico impiego. Questo consentirà al prossimo governo di scegliere tra la proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali portando a termine la procedura del regolamento, come previsto dal decreto legge 98 del 2011; oppure di trovare una diversa copertura e così evitare per il 2014 il blocco delle progressioni e degli automatismi retributivi nel pubblico impiego.
Le pressioni della Cgil prima e del Pd poi sono alla base della decisione che lascia in sospeso una partita da circa 1 miliardo di euro. Così come è destinato a slittare il blocco degli stipendi d’oro: le forti resistenze degli alti burocrati e dirigenti interessati (il tetto riguarda anche Fs, Rai e Poste, tra gli altri) ha bloccato tutto al Tesoro nonostante il parere estremamente chiaro del Consiglio di Stato. Sarà invece completata la riforma delle scuole di formazione. Da sei, quante sono oggi, si passa al sistema unico per la formazione di dirigenti e funzionari della Pubblica amministrazione.
Sul modello della famosa e autorevole Ena francese, viene ridisegnato il sistema di reclutamento e di formazione di tutti i funzionari e dirigenti della Pubblica amministrazione, esclusi magistrati, avvocati dello Stato, militari, polizia e vigili del fuoco. Un Comitato uniformerà la gestione delle scuole da cui sarà reclutato con bandi di corso-concorso almeno il 50% dei manager Pa.
21 marzo 2013 – riproduzione riservata