Una prima rosa partendo dai direttori generali e dai direttori di settore uscenti. Ma alla fine i tagliatori di teste della Praxi, la società incaricata dalla Regione di vagliare la lista dei candidati, dovrebbero chiamare al colloquio preselettivo tutti i 268 aspiranti che hanno spedito la domanda al governatore Zaia. O, almeno, verrebbero esclusi solo coloro, e sono una netta minoranza, che non sono in possesso dei requisiti, cioè la laurea e i 5 anni di direzione tecnica o amministrativa di una struttura complessa. È iniziata la lunga rincorsa alle poltrone di dg per il triennio 2013-15 di 21 Ulss e dell’azienda ospedaliera di Padova ospedaliere (per l’azienda integrata di Verona e lo Iov di Padova, Sandro Caffi e Pier Carlo Muzzio scadono a fine 2014), ma la caccia all’investitura si tinge di giallo già alle prime battute.
ALTA TENSIONE. La tensione è alta dietro le quinte, perché nessuno si sente escluso a priori. Dg, direttori amministrativi, sanitari e sociali in scadenza, ma anche altri papabili, noti e meno noti, non sembrano disposti ad accettare un eventuale metodo di scrematura tout court. «Non si può essere scartati – è la voce corale – per ragioni discrezionali. Non ci sarebbe giustificazione. La trasparenza andrebbe a farsi benedire. Il punto di partenza è lo stesso per tutti e l´avviso non prevede precedenze». Insomma, dinanzi a un drastico sfoltimento della lista a scatola chiusa sarebbero pronti decine di ricorsi. Per questo, secondo autorevoli rappresentanti del Consiglio regionale, dovrebbe prevalere il buon senso, e, dinanzi ai selezionatori, finirà per sfilare l´intero gruppone, compresi i due dg over 65, Antonio Alessandri e Adriano Cestrone, finora non interpellati dalla Praxi. «La legge – spiega serenamente il dg delle due aziende padovane – non prevede limiti di età. La scelta che farà il presidente Zaia sarà insindacabile per cui non si capisce perché in questa fase si dovrebbe eliminare qualcuno per il discorso fra l´altro controverso dell´età. Il metodo giusto è quello dei concorsi di primario. L´idoneità per tutti, e poi il dg decide. Per il resto non mi preoccupo del futuro come qualche mio collega. Continuo a fare dignitosamente il mio lavoro. I direttori di area? Credo anch’io che li chiameranno tutti».
L’ESAME. In effetti le mail di convocazione, seguite da telefonate di conferma, da parte dell´impresa torinese, continuano ad arrivare in tutte le Ulss venete. Ora, come preavvisi, è il turno dei direttori sanitari e amministrativi, ma anche di qualche dirigente d´area, anche se resta un mistero buffo l´ordine di precedenza delle chiamate. Intanto negli uffici asettici della Praxi di Padova in via Tommaseo, davanti ai padiglioni della Fiera, sono già passati tutti i dg uscenti, tranne appunto Alessandri e Cestrone, e i 3 manager che non hanno fatto domanda, Muzzio (Iov), Antonio Padoan (Venezia), Paolo Stocco (San Donà). Fra i primissimi a essere sentiti i tre dg “vicentini” Valerio Alberti (Bassano), Renzo Alessi (Arzignano), Ermanno Angonese (Thiene). Per ognuno 2 ore e oltre di chiacchierata di varia umanità. Il primo alle 8.45 del mattino, il secondo alle 11, il terzo alle 14. Due gli esaminatori, entrambi psicologi: uomo e donna. Una scaletta di domande più o meno simili. Illustrazione del curriculum, impressioni sul mandato Ulss, valutazioni su durata dell´incarico, procedure e compenso, quiz gestionale. «Un incontro pacato, sereno – commenta Alessi -. Mi hanno chiesto cosa farei per differenziare le vendite se avessi un´industria manifatturiera». Con Alberti si è parlato di qualità aziendale e di strumenti per migliorarla. Per Angonese un quesito su un ipotetico attacco di terrorismo biologico: «Cosa farebbe per uscire dall´emergenza?». Con altri si è parlato di industria automobilistica, di aziende informatiche. La prossima settimana sfileranno direttori sanitari e amministrativi. Fra gli altri Tiziano Zenere e Cristina Beltramello (Bassano), Annamaria Tomasella (Thiene), Patrizia Mangione (Vicenza), Maria Giacobbo e Pietro Girardi Girardi (Iov), Giuseppina Montolli (Ao di Verona).
Il Giornale di Vicenza – 24 novembre 2012