Il 7 settembre il segretario regionale per la sanità, Domenico Mantoan, ha inviato ai Dipartimenti di prevenzione e ai direttori sanitari di tutte le Asl del Veneto una nota in merito alle misure di sorveglianza sulla West Nile, alla luce dell’elevato numero di casi di infezione da virus che si sono verificati in Veneto nel mese di agosto. La nota è accompagnata da un aggiornamento della sorveglianza epidemiologica e della sorveglianza entomologica di West Nile elaborata dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie che ha già inviato, peraltro, alle Asl le positività riscontrate. Nel mese di agosto è stata riscontrata anche un’elevata densità di zanzare con la rilevazione di pool positivi di virus West Nile che ha interessato soprattutto l’Asl 10 del Veneto Orientale, l’Asl 9 di Treviso e la provincia di Rovigo. Intanto è in Gazzetta l’ordinanza del Ministero della Salute che aggiorna il Piano di sorveglianza
Tornando al Veneto. «Tale situazione comporta la necessità di rafforzare la sorveglianza e di vigilare sull’attuazione della disinfestazione ordinaria programmata da parte dei Comuni – scrive Mantoan -. E’ in itinere la stesura di un provvedimento regionale che prevede a partire dal 2013 la predisposizione di un piano di lotta e di controllo del vettore, attraverso la disinfestazione ordinaria e straordinaria. Per quest’ultima sarà previsto un finanziamento specifico»
Il Ministero aggiorna il piano di sorveglianza
Sulla base della situazione epidemiologica rilevata nel corso del 2011 il Ministero della Salute ha aggiornato le unità geografiche di riferimento per ciascuna provincia inclusa sia nell’Area a circolazione virale (ACV) sia nell’Area di sorveglianza esterna (AS).
Il provvedimento (Ordinanza 4 agosto 2011 «Norme sanitarie in materia di encefalomielite equina di tipo West Nile (West Nile Disease) e attivita’ di sorveglianza sul territorio nazionale». Modifica Allegato A «Procedure operative di intervento e flussi informativi nell’ambito del Piano di sorveglianza nazionale per l’encefalomielite di tipo West Nile – Anno 2012») è del 13 luglio ed è stato pubblicato sulla Gazzatta ufficiale del 10 settembre.
11 settembre 2012 – riproduzione riservata
Bassano. Un altro caso di febbre del Nilo in città
Se confermato, il virus potrebbe essere stato contratto a Jesolo. È di sabato la notizia di due pazienti ricoverati al San Bassiano per “Febbre del Nilo”. L´Ulss 3 conferma che si tratta di due persone che avevano recentemente soggiornato a Jesolo, una delle località venete nelle quali sembra esservi una maggiore presenza del virus che viene trasportato dalle zanzare e dagli uccelli selvatici, che lo possono trasmettere all´uomo, ai cavalli e,talvolta, a cani, gatti e conigli. Si conferma anche la presenza di un terzo caso sospetto, anch´esso reduce da una vacanza a Jesolo, per il quale si attende la diagnosi definitiva. La malattia non si trasmette, invece, per contagio da uomo a uomo. Nell´80% delle persone infette il virus non provoca nessuna conseguenza. Non risultano casi di “West Nile” (si chiama così perché il virus fu isolato per la prima volta, nella prima metà del secolo scorso, in un distretto dell´Uganda chiamato West Nile) che abbiano avuto origine nel nostro territorio e quindi da puntura di zanzare sviluppatesi nelle nostre zone. È comunque appropriato mantenere comportamenti che non alimentino il proliferare di questi insetti. Considerato il perdurare del caldo, l´Ulss invita tutti i cittadini ad adottare alcuni accorgimenti, evitando di lasciare ristagni d´acqua, terreno fertile per la riproduzione delle zanzare, nei giardini, negli orti e sui terrazzi. Negli orti, meglio evitare le riserve d´acqua nei bidoni e, se non è possibile, occorre tenerli coperti. È buona norma abbeverare giardini e piante sui terrazzi preferibilmente in orario notturno, svuotare le ciotole d´acqua degli animali, non lasciando per più giorni la stessa acqua nelle piscine gonfiabili e introdurre nelle vasche ornamentali pesci che si cibano di larve di zanzara. (Il Giornale di Vicenza – 11 settembre 2012)