Passeranno in consiglio regionale le nomine per i futuri dirigenti delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale. Tra le misure contenute nel cosiddetto «decretone» sanità atteso al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo con il quale il titolare del dicastero Renato Balduzzi punta a razionalizzare l’attività sanitaria «in un progetto complessivo di sviluppo», c’è infatti anche una nuova modalità sui criteri di nomina dei dirigenti generali delle Asl secondo principi all’insegna della trasparenza e del merito. Norme di varia entità, dunque, contenute in un testo che solo nell’ultima settimana è lievitato di 7 articoli (da 20 a 27) dopo essere stato appena visionato dalle Regioni. Leggi anche Direttori Asl, limite a 65 anni e trasparenza nelle nomine
Secondo l’ultima bozza del testo (leggi la sintesi articolo per articolo) saranno le regioni a prevedere le nomine «garantendo adeguate misure di pubblicità dei bandi, delle nomine e dei curricula, di trasparenza nella valutazione degli aspiranti». Aspiranti che non dovranno avere più di 65 anni, possedere una laurea quinquennale (o magistrale) e un’ adeguata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale nel campo delle strutture sanitarie e settennale negli altri settori, con autonomia gestionale e con diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie.
I primari invece saranno scelti dal direttore generale all’interno di una rosa di tre candidati selezionati da una commissione ad hoc e saranno soggetto a un periodo di prova di sei mesi. Sempre in termini di organi di Governo, le regioni dovranno istituire nelle aziende e negli enti del Ssn il collegio di direzione, composto da rappresentanti di tutte le figure professionali presenti, e che concorrerà al governo delle attività cliniche e allo sviluppo organizzativo e gestionale.
I dipendenti ospedalieri dovranno esercitare attività intramuraria in studi facenti parte delle Asl. In mancanza di spazi ospedalieri l’AsI può decidere di prendere in affitto studi in altre strutture o in ambulatori esterni. Per i medici che svolgono visite al di fuori dell’ospedale, tutti i pagamenti deva no essere rintracciabili e potranno ottenere l’autorizzazione annuale solo i medici che garantiranno un fatturato pari e non superiore a 12 mila euro. I direttori generali sono chiamati a regolarizzare la situazione attuale al più presto possibile e se entro il 2015 saranno stati inadempienti rispetto alle scadenze, potrebbero subire una riduzione dello stipendio del 20%.
Da ItaliaOggi – 28 agosto 2012